In Pianura Padana ecco il bambù per le nuove borse di Miomojo

IL PROGETTO. L’economia circolare si presenta con una borsa: è stata siglata la collaborazione tra Forever Bambù, Mabel e Miomojo per una nuova linea di accessori vegan plant-based.

Un accessorio all’insegna dell’eleganza sostenibile a filiera corta, con un’attenzione specifica alla sostenibilità ambientale, considerando che la realizzazione di 100 borse salva 3.520 litri d’acqua. La collaborazione prevede una nuova linea di borse in materiale plant based, generato da fibra di bambù e raccolto nei bambuseti italiani di Forever Bambù, 200 ettari che si trovano nella zona di Torre Pallavicina e a Trezzo d’Adda. La curiosità è proprio questa: il bambù arriva dalla Pianura Padana dove viene coltivato e viene poi tagliato e lavorato dalla toscana Mabel. L’azienda è esperta in upcycling di materiali plant based e scarti di lavorazione dell’industria alimentare: il prodotto che risulta dalla lavorazione viene quindi trasformato in un materiale bio-sintetico alternativo alla pelle, già utilizzato da brand internazionali come Stella McCartney. Da qui si torna in Bergamasca: il prodotto realizzato viene infatti affidato a Miomojo, azienda locale nota per le sue borse cruelty-free.

Etica ed estetica per una nuova collazione di borse

Un progetto che unisce etica con estetica: «Con la produzione di una borsa Miomojo è possibile risparmiare 35,2 litri di acqua - corrispondente al fabbisogno d’acqua di una persona per 11 giorni -, salvaguardare 75 pesci dalla morte causata dall’eutrofizzazione e risparmiare l’equivalente delle emissioni di un’auto che viaggia per 14 km» spiegano da Miomojo, che aggiunge: «Il nostro sogno di creare un sistema moda totalmente etico e capace di proteggere ogni essere, pianeta incluso, ha come presupposto l’incontro e la collaborazione con aziende illuminate come in questo caso» commenta Claudia Pievani, ceo di Miomojo.

«Stiamo parlando di una filiera cortissima in cui i tre attori attingono a materiale totalmente biologico» commenta Mauro Lajo, ad di Forever Bambù, Gruppo che si sta preparando, entro la fine del 2024 alla quotazione sul mercato di Parigi.

Forever Bambù è dal 2014 la prima iniziativa 100% made in Italy che recupera terreni abbandonati, li lavora e li piantuma con un esclusivo protocollo agroforestale biologico e simbiotico per trasformarli in foreste di bambù gigante. Unica azienda del settore ad aver certificato le proprie foreste per l’assorbimento di anidride carbonica cedibile ad imprese terze inquinanti, ha quindi sviluppato su questa specificità un modello di economia circolare basato sulla compensazione della CO2 certificata e poi sull’utilizzo della biomassa per la bioedilizia e per la produzione di bioplastica. Forever Bambù è diventata dal 2021 Società Benefit, riunendo 29 società agricole di cui 7 start up innovative per 250 ettari, piantumati con 198.000 piante, con la partecipazione di oltre 1650 soci provenienti da tutta Europa.

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