Curioso, tutto iniziò da una «cinturina». Addio al sorriso gentile di Mino Ronzoni

IL RICORDO. Lo ricordano tutti per il sorriso e la sua capacità di amare la vita. Era convintissimo di combattere anche questa ultima battaglia, lui che di avversità ne aveva affrontate tante, nella vita, ma che aveva anche saputo cogliere le opportunità.

Mino Ronzoni lascia un vuoto nella sua azienda di Ponte San Pietro, costruita partendo dalle cinture e soprattutto dal suo amore per la pelletteria. Lo stilista e imprenditore bergamasco, originario di Bonate Sotto, ma di casa in Città Alta da decenni, è morto giovedì sera 27 febbraio dopo una malattia che lo ha colpito nel 2020. Alti e bassi, continue cure, e l’ultimo peggioramento che non gli ha dato scampo: in camera ardente, allestita a Ponte San Pietro in via Fratelli Calvi, un via vai di amici e dipendenti dell’azienda. «È sempre stato un creativo, con idee geniali e lo sguardo rivolto al futuro – raccontano dalla Mino Ronzoni di Ponte San Pietro -. Fino all’ultimo ha lavorato con noi e ha organizzato le nuove collezioni. Lo scorso ottobre abbiamo acquisito anche la licenza de Le Pandorine: dalla collezione di borse, aveva già progettato di lanciare anche una linea di calzature». Mai fermo, pensando ai negozi di proprietà Tosca Blu, i franchising in giro per l’Italia e punti vendita nel mondo con la sua linea Minoronzoni 1953.

«Fino a 17 anni ha giocato nella Primavera dell’Atalanta, con Antonio Percassi e Gaetano Scirea»

Un’anima rock, la sua, sempre in giro per il mondo e il sorriso contagioso: «Era curioso, quando andavamo in giro si fermava a guardare le vetrine, i dettagli di ogni cosa – racconta l’imprenditore e amico Roberto Selini -. Lui era così, con un sorriso dolce, capace di attaccare bottone al bar mentre beveva il caffè. Amava stare con la gente».

Giocatore nell’Atalanta

E con un passato calcistico che ricordano gli amici di sempre: «Fino a 17 anni ha giocato nella Primavera dell’Atalanta, con Antonio Percassi e Gaetano Scirea – ricorda Maurizio Radici, imprenditore e amico -. Allo stadio siamo un gruppo di tifosi che commentano insieme le partite della Dea: lo prendevamo in giro per il suo passato da giocatore e per le sue analisi tecniche da allenatore. Ci mancherà la sua compagnia e le tante serate insieme o sugli spalti». A Dublino una delle trasferte più indimenticabili: «Ci chiamiamo Atalanta’s Friends, la mia sciarpa dell’Atalanta ora è sul suo feretro» aggiunge commosso Selini. Con loro anche Antonio Gavazzeni, anche lui nel mondo della moda con il brand Bagutta: «Ci conosciamo da una vita, negli ultimi anni la nostra amicizia si era fatta più intensa: parlavamo di tutto, anche del sistema fashion, dei nuovi mercati. Era uno che dava consigli e che credeva fortemente nel suo progetto: ci ha messo sempre il cuore e ha sempre lavorato con costanza».

Tutto nasce per caso: Ronzoni finisce in un’azienda che vende gonne e propone l’abbinamento di una «cinturina, per valorizzare i diversi modelli»

Dalle cinture a Tosca Blu

Uno che si è rimboccato le maniche: nell’Atalanta dagli 11 ai 17 anni, un’ipotesi di carriera da giocatore nell’Inter ma la decisione di lasciare e ripartire da zero: «Anche perché sapevo fare tutto e niente» aveva raccontato anni fa in un’intervista sulla sua storia imprenditoriale. La certezza era la sua passione incredibile per l’arte e il disegno: «Ho fatto lo spruzzatore specializzato, il rappresentante per una marca di grissini; sono approdato alla Fischetti di Curno e qui mi sono inventato il sacchetto di carta per boutique» aveva spiegato. Se solo avesse depositato l’idea, ripeteva sempre, e proprio in quegli anni ’70 ha iniziato a vendere cinture. Una casualità: le comprava da un laboratorio, le rivendeva e mentre accompagnava un amico che lavorava nella moda, Ronzoni finisce in un’azienda che vende gonne e propone l’abbinamento di «una cinturina, per valorizzare i diversi modelli» aveva raccontato ancora

L’attività negli anni Settanta

È così che negli anni Settanta il bergamasco apre un laboratorio sopra la casa dei genitori, a Bonate Sopra, e inizia a realizzare cinture in tessuto, finta pelle, vernice. Sono i primi accessori di quella che diventerà nel 1985 la Mino Ronzoni Srl che cresce con le cinture prodotte per i più grandi brand della moda e le prime licenze. Fino ai suoi brand: Minoronzoni 1953, di accessori e moda, e Tosca Blu, borse e scarpe. Tanti progetti, un’azienda che a Ponte San Pietro cresce, l’apertura in Romania nel 2001 e oltre 300 dipendenti tra Italia ed Europa.

Lunedì 3 marzo i funerali

Sempre con nuovi progetti per la testa, sempre con una matita e un foglio tra le mani. Accanto la compagna Chiara e le due figlie amatissime: Virginia e Maria Sole. L’ultimo saluto sarà in Città Alta: lunedì 3 marzo i funerali in Cattedrale alle 9.30.

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