Vertigini, ecco perché d’estate si possono avvertire più spesso

L’OTORINO. È una condizione di equilibrio instabile che dipende dai labirinti e dalla loro complessa organizzazione.

Che cosa sono le vertigini? Si parla di questo disturbo senza spesso conoscerne le caratteristiche, tanto da confonderlo con il «giramento di testa». Ma le differenze tra le due condizioni sono evidenti, spiega il dottor Graziano Zerbini, responsabile dell’Otorinolaringoiatria di Humanitas Castelli di Bergamo. «La vertigine più frequente, definita oggettiva, prevede la rotazione dell’ambiente rispetto al corpo a seguito di una problematica che riguarda il labirinto, la struttura presente nell’orecchio da cui dipende il nostro senso dell’equilibrio. È un disturbo che, in genere, si associa a sintomi neurovegetativi come nausea, vomito, sudorazione e tachicardia e talvolta, coinvolgendo anche la coclea, può provocare acufeni o disturbi uditivi».

Cause ed effetti

La vertigine è dunque una condizione di equilibrio instabile che dipende dai labirinti; ma non solo: «Il nostro equilibrio è frutto di un’attività multidisciplinare che prevede l’intervento anche di altre parti fondamentali del nostro organismo. Prima di tutto dell’area della corteccia cerebrale, che è responsabile del nostro

equilibrio ed elabora le informazioni che le arrivano dagli stessi labirinti, dalla vista e infine da alcuni organuli chiamati “propriorecettori” i quali, distribuiti soprattutto lungo la colonna vertebrale, hanno il compito di informare il cervello sulla posizione degli arti e del corpo rispetto allo spazio. L’integrazione tra queste informazioni che arrivano al cervello danno come risultante l’equilibrio».

Quando questo meccanismo non funziona a dovere, per varie cause – virali, legate a fenomeni vascolari, patologiche o dovute a eventi esterni come traumi –, ecco che si viene a creare la vertigine. «L’ effetto più lieve e frequente – spiega il dottor Zerbini – è l’instabilità, cioè lo sbandare durante il cammino, avere la sensazione di essere spostati da un lato o dall’altro, oppure avere la sensazione che accada tutto questo anche se, in realtà, non è così».

Come reagire

Sensazioni che possono essere provate anche quando si è seduti o sdraiati. L’evento acuto è improvviso e non correlato alla posizione che si ha in quel momento. «Il movimento contribuisce ad aumentare i sintomi ma non per questo, in presenza di vertigine, dobbiamo restare fermi, anzi – aggiunge Graziano Zerbini -. Il movimento, lento e controllato, aiuta il cervello a raggiungere più rapidamente una situazione di compensazione e diminuzione del senso di disequilibrio».

Detto che una vertigine va sempre comunicata al proprio medico o a un otorinolaringoiatra, va aggiunto che questo disturbo può presentarsi con più frequenza durante l’estate. «Il caldo – conclude il responsabile dell’Otorinolaringoiatria di Humanitas Castelli di Bergamo – può produrre effetti sulle persone ipotese o che, al contrario, si stanno sottoponendo a un trattamento antipertensivo, bevono poco e non si idratano a dovere, portando a un mix di fattori in grado di provocare la vertigine».

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