Tumori dell’utero, al via da novembre lo screening dell’Ats

Prevenzione. L’Unità Organizzativa «Centro Screening» dell’Agenzia di Tutela della Salute di Bergamo governa le attività di prevenzione attraverso la diagnosi precoce delle patologie tumorali più diffuse, quali il tumore della mammella, il tumore del colon retto e il tumore del collo dell’utero.

Vengono individuati i gruppi a rischio da inserire in percorsi di diagnosi precoce, garantendone la presa in carico lungo tutto il percorso diagnostico e, quando necessario, terapeutico.

Colon retto

Nell’ambito del proprio programma di screening per il colon retto, Ats Bergamo invita, a cadenza biennale, i cittadini di età compresa tra i 50 e i 74 anni ad eseguire il test - completamente gratuito - per la ricerca del sangue occulto fecale. In caso di esito positivo, ovvero presenza di sangue nelle feci, il personale sanitario del Centro Screening contatta telefonicamente l’utente per proporgli un colloquio con il medico specialista. L’adesione per l’anno 2019 è stata del 59,5 per cento, con una copertura del 57,3 per cento.

Seno

Nell’ambito del proprio programma di screening per il tumore della mammella, Ats Bergamo invita le donne di età compresa tra i 45 e i 74 anni di età a sottoporsi a mammografia bilaterale gratuita. L’invito è annuale nella fascia di età 45 – 49 anni e biennale nella fascia 50 – 74 anni. In caso di esito non negativo della mammografia di screening, alla donna sono assicurati tutti gli accertamenti d’approfondimento, avviando così le eventuali procedure necessarie. L’adesione per l’anno 2019 è stata del 75,9 per cento, con una copertura del 66,7 per cento.

Collo dell’utero

Nel prossimo mese di novembre, infine, Ats Bergamo avvierà anche lo screening per la prevenzione e la diagnosi precoce dei tumori del collo dell’utero.

Gli screening - come si può leggere sul sito dell’Airc, l’Associazione italiana per la ricerca sul cancro, fanno parte della cosiddetta «prevenzione secondaria», che si differenzia dalla prevenzione primaria perché, anche se non incide sul rischio di sviluppare un tumore, permette di scoprirlo precocemente, e può essere quindi molto importante nella cura delle neoplasie. Più il tumore è piccolo, più è facile da distruggere, e gli screening oncologici mirano proprio a individuare precocemente la malattia, quando è ancora in fase iniziale. Purtroppo non tutte le persone invitate ad aderire agli screening accettano la proposta.

In Italia si osserva una notevole differenza tra le regioni del Nord e del Centro, dove la copertura è buona, e quelle del Sud, dove l’adesione resta molto al disotto della soglia ottimale. Per migliorare la partecipazione agli screening è necessario che il paziente, ma anche il medico, siano consapevoli della loro importanza. Anche in presenza di altre malattie.

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