Tumore al seno, le prospettive sono nelle nostre mani

Un convegno l’11 ottobre. Non si parla mai abbastanza di cancro al seno. Soprattutto degli importanti strumenti di prevenzione e di diagnosi precoce a disposizione delle donne.

A questo argomento è dedicato l’8° appuntamento del progetto «Insieme si può. Insieme funziona 2024» e la Campagna Nastro Rosa di Lilt Bergamo. In particolare con l’incontro/convegno «Cancro alla mammella. Le prospettive nelle nostre mani» che si tiene presso la Sala Consiliare di Mapello l’11 ottobre, alle 18. Un incontro in presenza e in diretta streaming su dieci canali social per parlare insieme ai cittadini di un tema che bisogna insegnare soprattutto ai giovani. Da tempo infatti si osserva come l’età di insorgenza della malattia si stia abbassando. E anche per questo all’evento prenderà parte una classe del Liceo Federici di Trescore Balneario.

Ai lavori partecipano Paola Porsio, Senologa in Asst Bergamo Est, Alberto Zucchi, Epidemiologo in Ats Bergamo, Marta Roncalli, psicologa clinica di Lilt Bergamo e Fondazione Angelo Custode, Alessandra Locatelli, sindaco di Mapello, Lucia De Ponti, presidente di Lilt Bergamo, Giada Nezosi e Luca Scala, studenti del Liceo delle Scienze umane «Federici» di Trescore. Stimola la discussione, Pasquale Intini, coordinatore di «Insieme si può. Insieme funziona».

Una chiacchierata tra esperti e tra esperti e il pubblico. Sia quello in sala, sia quello collegato sui 10 canali social dei promotori dell’iniziativa.

Il cancro al seno è il tumore più diffuso in assoluto in Italia. Nel 2023, i nuovi casi sono stati 55.900, il 30% di tutti i tumori femminili. È però anche il tumore con maggiori possibilità di cura. Sono infatti 834.200 le donne che oggi, nel nostro Paese, vivono dopo una diagnosi di cancro al seno. E la sopravvivenza a 5 anni di chi ne è colpito è dell’88%.

Risultati che sono stati raggiunti con i grandi passi avanti della scienza medica ma anche con il significativo aumento di diagnosi precoci grazie agli screening messi a disposizione dal servizio sanitario e alla maggiore attenzione delle donne.

Non ci si può però fermare qui. Tanto più che tra i principali fattori di rischio del cancro al seno ci sono quelli legati all’alimentazione, agli stili di vita, al fumo e, risulta sempre più chiaramente, all’alcol. E questi sono tutti elementi che stanno nelle mani delle singole persone e sulle quali possono agire autonomamente con grossi risultati. Perché il modo migliore di curare il cancro al seno è quello di non farlo venire.

E questo è l’obiettivo di «Insieme si può. Insieme funziona», il progetto di promozione della cultura della salute sul territorio della nostra provincia, condotto da otto associazioni di volontariato della bergamasca, impegnate nella salute. Sono ACP – Associazione Cure Palliative, Ailar – Associaizone Italiana Laringectomizzati, Aob – Associazione Oncologica Bergamasca, Amici dal Cuore Viola, Amici di Gabry, Fondazione Artet, Insieme con il Sole dentro e Lilt Bergamo.

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