Tanta attività fisica e movimento costante per restare in salute

IL CONVEGNO. Mercoledì 23 ottobre e giovedì 24 alla Fiera di Bergamo una «due giorni» promossa da Ats e da Move City Sport

Mercoledì dalle 14.30 alle 18, la sala «Caravaggio» della Fiera di Bergamo ospiterà il convegno dal titolo «Attività Fisica e Movimento per una Comunità in Salute», organizzato da Ats Bergamo in collaborazione con Move City Sport, durante la due giorni - 22 e 23 - dedicata alle infrastrutture e forniture per impianti sportivi. L’evento è rivolto a tutte le amministrazioni comunali della provincia di Bergamo, con l’obiettivo di presentare le attività e i programmi promossi da Ats Bergamo per incentivare l’attività fisica tra i cittadini.

Durante il convegno saranno illustrate diverse iniziative dedicate a scuole, luoghi di lavoro e comunità locali, con un focus su come queste possono migliorare il benessere fisico e mentale, ridurre il rischio di malattie croniche, e favorire la socializzazione. Saranno inoltre presentate strategie intersettoriali per promuovere città più sane e attive, contribuendo alla sostenibilità ecologica.

La struttura complessa Promozione della Salute e Prevenzione fattori di rischio comportamentali porterà i propri professionisti, parlando e interloquendo con i Comuni verso l’obiettivo unico di diffondere la cultura dell’attività fisica e del movimento, quali determinanti di Salute.

Infatti, bambini e ragazzi che praticano una media di 60 minuti al giorno di attività fisica di intensità da moderata a vigorosa, principalmente aerobica, per tutta la settimana (ad esempio esercizi fisici strutturati e sport), sembrano mostrare importanti benefici per lo sviluppo dell’apparato osteomuscolare, delle capacità motorie, cognitive e sociali (Who, 2015).

Allo stesso modo è noto come gli adulti che svolgano almeno 30 minuti di attività fisica di intensità moderata nella maggior parte dei giorni possano ridurre significativamente il rischio di sviluppare malattie cardiovascolari, diabete, cancro al colon e cancro al seno. Il rafforzamento muscolare e l’allenamento dell’equilibrio possono inoltre ridurre le cadute e aumentare lo stato funzionale tra gli anziani, prevenendone decadimento cognitivo, marginalità sociale e favorendone l’«invecchiamento attivo e in buona salute» (Active and Healthy Ageing) (Who, 2012).

La promozione di movimento e attività fisica diventa in tal senso centrale nelle politiche di prevenzione. I dati relativi al nostro Paese evidenziano livelli di inattività e sedentarietà molto elevati in ogni fascia d’età. L’osservatorio OKkio alla salute, che indaga le abitudini dei bambini delle scuole primarie (6- 10 anni), ha evidenziato come il 17,6% dei bambini intervistati risulti essere non attivo il giorno precedente all’indagine. Il 19,2% ha invece partecipato ad una attività motoria curricolare. Quest’ultime, nello specifico, vengono realizzate per almeno 2 ore nel 30% delle classi coinvolte nell’indagine. Tale dato sembra essere maggiore tra i maschi piuttosto che tra le femmine. La percentuale delle bambine non attive, infatti, risulta essere il 18,8%, contro il 16,5% dei coetanei maschi. Tale trend sembra essere presente anche relativamente alla percentuale di studenti che hanno dichiarato di giocare all’aperto il pomeriggio precedente all’indagine, anche se la differenza tra maschi e femmine non risulta essere significativa.

Sembra esserlo, invece, relativamente al tempo utilizzato per le attività sportive strutturate extra-scolastiche. Per quanto riguarda il tempo dedicato ai giochi di movimento, in Lombardia, il 37,1% dei ragazzi gioca all’aperto da 5 a 7 giorni la settimana, il 19,2%, 2 giorni la settimana, il 5% neanche un giorno. Non sembrano emergere differenze significative tra maschi e femmine.

Per quanto riguarda i soggetti in età adulta, la prevalenza di sedentari è maggiore tra le donne rispetto agli uomini in tutte le fasce di età, evidenziando una diseguaglianza di genere. La sedentarietà maschile, però, sembra essere maggiormente dovuta a una diseguaglianza socio-economica (in particolare per la fascia dei 30-44enni, seguita da quella dei 45-55). Per le donne la diseguaglianza socioeconomica è più presente nella fascia 55-64 anni (Coesdi). Eliminando la differenza di genere, la fascia più sedentaria risulta essere quella della popolazione tra i 65 ed i 74 anni. Quest’ultimi, però, sembrano essere quelli meno influenzati dalla diseguaglianza socio-economica che, invece, risulta essere maggiore tra i 55-64enni e 45- 54enni (fonte Coesdi).

Per Ats Bergamo interverranno i professionisti della struttura complessa Promozione della Salute. Competenze ed esperienze, utili per collaborare con gli esperti dei Comuni, creando una Rete in grado di intercettare i cittadini di tutte le età. Ats Bergamo invita le Amministrazioni Locali ad iscriversi e partecipare a questo appuntamento, utilizzando il link https://forms.office.com/e/Njk0zD4Es4 entro il 17 ottobre.

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