Stomaco delicato? Anche d’estate meglio seguire la solita dieta

L’estate è la stagione in cui, complici il caldo e le vacanze, ci regaliamo più libertà rispetto l’alimentazione che se da una parte può soddisfare il palato, dall’altra può mettere sotto pressione il nostro stomaco soprattutto se si soffre di problemi gastrici.

Ne abbiamo parlato con il dottor Nicola Gaffuri responsabile della gastroenterologia e dell’endoscopia digestiva di Humanitas Gavazzeni e di Humanitas Castelli.

L’estate è un problema per chi soffre di problemi gastrici?

«Purtroppo sì. E’ importante cercare di mantenere sempre la propria dieta per scongiurare fastidiosi disturbi».

Quali sono i cibi da evitare?

«Facciamo l’esempio di chi soffre di reflusso gastroesofageo, il 20% della popolazione europea. Attenzione ai cibi piccanti, a non esagerare con il pomodoro, la menta, il cioccolato, gli agrumi, il caffè e tutti i cibi molto speziati che possono incrementare i sintomi tipici della malattia da reflusso gastroesofageo; tra i frutti estivi che acidificano di più ci sono anche ananas, albicocche e pesche anche se il fastidio dipende molto dalla soggettività. Il consiglio non è tanto escludere questi cibi quanto cercare di consumarli con moderazione perché sono le quantità che provocano il disagio maggiore».

Difficoltà digestive. Perché succede e perché possono migliorare in vacanza?

«La difficoltà nel digerire, quando cioè il nostro organismo ha un rallentato svuotamento gastrico, è dovuto soprattutto a stress e ansia perché è il cervello che fa muovere il nostro stomaco; spesso, chi va in vacanza sta meglio perché si rilassa e riesce anche mangiare di più. Stesso discorso per chi soffre di gastrite cronica o di gastrite con ulcere dove la componente di stress è importante».

Nella stagione estiva beviamo anche molto di più. L’acqua incide sulle nostre capacità digestive?

«No, anzi: l’acqua è fondamentale. Meglio naturale che gasata, in particolare per coloro che soffrono di gonfiore addominale di solito postprandiale ove l’apporto di anidride carbonica accentua questo disturbo. Bene quindi bere tanta acqua, anche perché quando fa caldo dobbiamo idratarci, ma non tutta in una volta; impariamo a berne meno ai pasti è più durante la giornata».

E l’acqua ghiacciata?

«L’acqua ghiacciata, come fare il bagno appena mangiato, potrebbe determinare una ‘congestione gastrica’: quando beviamo una bibita molto ghiacciata o entriamo in acqua e la temperatura è troppo bassa rispetto l’esterno, lo stomaco richiama moltissimo ossigeno per digerire. Si ha quindi la cosiddetta congestione: l’ossigeno va allo stomaco e molto meno al cervello e alle coronarie; la conseguenza per chi è predisposto come cardiopatici e/o diabetici, è sudorazione fredda, pallore, svenimento. Se capita, una volta portata fuori la persona dall’acqua e sdraiata, vanno alzate le gambe per far affluire il sangue al cervello e alzare un po’ pressione cercando di massaggiare l’addome e riscaldarlo».

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