Se il respiro «non funziona» ne risentono anche i muscoli

RIABILITAZIONE. I pazienti colpiti da questo genere di malattie mostrano una significativa riduzione della massa e della funzione muscolare.

Vivono con il fiato corto, sono meno attivi dei coetanei sani, hanno una massa muscolare ridotta in particolare a carico degli arti inferiori: i pazienti affetti da patologie polmonari presentano una serie di sintomi che incidono negativamente sulla qualità della vita. La riabilitazione respiratoria rappresenta l’intervento più efficace: «Gli effetti fisiologici dell’allenamento muscolare portano a un miglioramento della capacità di ossigenazione del muscolo, dell’efficienza della contrazione e della funzione cardiovascolare. Tutto ciò migliora la capacità di esercizio e soprattutto migliora la possibilità di svolgere le attività della vita quotidiana» afferma Gundi Steinhilber, specialista nel campo delle malattie dell’apparato respiratorio del Dipartimento medico riabilitativo dell’Istituto clinico Quarenghi di San Pellegrino Terme

Dottoressa, di cosa si occupa la riabilitazione respiratoria?

«Delle problematiche inerenti alla disabilità fisica e psicologica di pazienti affetti da patologie respiratorie acute o croniche. La disabilità respiratoria a sua volta può essere causata da differenti condizioni e presentare sintomi che si manifestano acutamente, ad esempio nel corso di una riacutizzazione di Broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO) o di una crisi respiratoria in Asma, o cronicamente, come nel caso del sviluppo lento e progressivo di Interstiziopatia Polmonare o anche della BPCO stessa».

Quando la riabilitazione respiratoria risulta indicata?

«Nel caso di dispnea, cioè, di mancanza di fiato, originata dall’apparato respiratorio, con conseguente peggioramento della qualità della vita, dello stato funzionale e delle attività della vita. Quindi nel caso di frequenti riacutizzazioni e/o ricoveri, numerosi accessi al pronto soccorso, necessità frequente di visite mediche, quindi di incremento dell’utilizzo di risorse mediche. È indicata anche in presenza di anomalie degli scambi gassosi e ridotta attività fisica a causa di problemi al polmone o al termine di un ricovero per patologie polmonari per aiutare a ristabilire le condizioni di salute e recuperare bene il respiro».

Quali sono le patologie per le quali è indicata la riabilitazione respiratoria?

«Per bronco-pneumopatia cronica ostruttiva, asma allergico e non allergico, bronchiectasie, insufficienza respiratoria cronica da qualsiasi causa, interstiziopatie polmonari, ipertensione polmonare, neoplasie polmonari, fibrosi cistica. Ma anche prima e dopo interventi di chirurgia toracica, dopo il trapianto polmonare, in presenza di disturbi respiratori del sonno da trattare e per le malattie neuromuscolari che coinvolgono la respirazione».

Quali sono le strategie terapeutiche in questi casi?

«I pazienti affetti da patologie respiratorie croniche sono meno attivi dei coetanei sani, manifestano una riduzione della massa e della funzione muscolare, in particolare a carico degli arti inferiori. La ricerca mostra che in pazienti con problematiche respiratorie croniche i muscoli presentano progressive alterazioni funzionali e strutturali legate non solo all’immobilità ma, come accertato per la broncopneumopatia cronico ostruttiva, connesse anche allo stato infiammatorio cronico dovuto alla malattia stessa. L’allenamento all’esercizio fisico rappresenta l’intervento più efficace per migliorare la funzione muscolare nei pazienti con BPCO e per le altre malattie del polmone. Pur senza necessariamente modificare la funzione respiratoria basale si ha un effetto protettivo dell’allenamento muscolare anche sulla funzione respiratoria. Gli effetti fisiologici dell’allenamento muscolare sono rappresentati dal miglioramento della capacità di ossigenarsi, dall’efficienza della contrazione e della funzione cardiovascolare durante l’esercizio fisico. Tutto ciò migliora la capacità di esercizio e la possibilità di svolgere le attività della vita quotidiana».

Qual è l’approccio adottato dall’Istituto Clinico Quarenghi?

«Ogni percorso riabilitativo è messo in atto da un team multidisciplinare di più professionisti e costituito dal medico pneumologo, dal fisioterapista con competenze specialistiche accreditate, dall’infermiere e dagli operatori socio sanitari, dallo psicologo, dal dietologo, dal logopedista, dal terapista occupazionale e da assistenti sociali o altre figure se indicate, che lavorano in sinergia. Scopo fondamentale di ogni programma riabilitativo dopo la valutazione dei bisogni individuali e delle caratteristiche funzionali del singolo paziente è di personalizzare ogni trattamento e finalizzare gli interventi indicati dalle Linee Guida. Ogni azione è volta al miglioramento dei sintomi respiratori (dispnea e fatica muscolare) e all’ottimizzazione delle capacità fisiche e psicologiche».

Quali obiettivi si pone?

«La riabilitazione si avvale di un approccio globale all’interno di percorsi assistenziali appropriati e ben definiti. Il nostro programma multidisciplinare di cure mirato intende ottimizzare la condizione fisica del/la paziente e migliorare i sintomi, la qualità della vita e la partecipazione alle attività sociali per potere respirare in modo profondo ed efficace, restituendo alla persona un respiro pieno di vita».

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