«Rinasce» la Cardiologia pediatrica: in sei mesi le prestazioni di un anno

Al «PAPA GIOVANNI» DI BERGAMO. Cardiopatie congenite, 134 interventi e 4.416 prestazioni ambulatoriali come in tutto il 2022. Il rilancio dopo una fase critica. Il primario di «Cardiologia 2» Francesca Raimondi: «Dai pazienti segnali di stima e fiducia».

Alle spalle c’è una grande storia che ha fatto dell’ospedale di Bergamo un simbolo a livello nazionale e internazionale. Il futuro mira nella stessa direzione, dopo aver superato ostacoli recenti: è il lungo cammino della cardiologia e cardiochirurgia pediatrica, che dagli albori di Lucio Parenzan – che arrivò a Bergamo nel 1964, sessant’anni fa, e di cui sono da poco trascorsi i cent’anni dalla nascita – prosegue fino a oggi al «Papa Giovanni». Grazie alla nuova Unita complessa di Cardiologia 2-Cardiopatie congenite del bambino e dell’adulto, dopo una fase di fatica, di numeri in calo e di personale ridotto, si assiste oggi a una decisa ripresa, a livello di numeri e di personale.

«Gli interventi chirurgici per cardiopatie congenite sono stati 134, con una proiezione che potrebbe portare a circa 270 in tutto l’anno: una cifra mai raggiunta, visto che la media storica è attorno ai 200 interventi l’anno, con un picco di circa 250 interventi nel 2018»

134 interventi chirurgici per cardiopatie congenite

A raccontarne il rilancio sono i volumi di attività del primo semestre del 2024. Gli interventi chirurgici per cardiopatie congenite sono stati 134, con una proiezione di circa 270 in tutto l’anno: una cifra mai realizzata negli ultimi anni. Le prestazioni ambulatoriali erogate tra gennaio e giugno sono state invece 4.416, pari a quasi la totalità di quelle eseguite nell’intero 2022. E poi, ancora: le attività della cardiologia fetale sono raddoppiate rispetto al primo semestre 2023, in più è stata implementata la diagnostica non invasiva con risonanza magnetica e Tac del cuore per offrire possibilità diagnostiche innovative. «L’attività è ripartita in maniera estremamente accelerata, anche oltre alle mie aspettative», riassume Francesca Raimondi, dal 1° luglio 2023 direttore della Cardiologia 2 del «Papa Giovanni». Che usa una parola chiara, per tratteggiare il presente di questa specialità bergamasca: «Rinascita».

L’attività chirurgica

«C’è stata una risposta molto positiva dell’utenza – sottolinea Raimondi -: è un’utenza che arriva non solo da Bergamo, ma anche dal resto della regione e da fuori regione. Tantissimi pazienti sono tornati da noi: erano in cura anni fa, poi magari sono stati seguiti altrove per un periodo, e ora li ritroviamo. Questo è un segno di fiducia importante». E come si costruisce, questa fiducia?«Il primo strumento è la qualità del nostro lavoro e quello che offriamo ai nostri pazienti che sono tornati ad avere un punto di riferimento solido. E poi l’utenza si amplia anche attraverso il passaparola tra i pazienti stessi e famiglie e tra i gruppi di genitori di bambini con cardiopatie, realtà molto attive. E sono segni di stima, oltre che di fiducia».

«L’attività ambulatoriale ha avuto numeri molto importanti: nei primi sei mesi del 2024 abbiamo sostanzialmente eguagliato l’attività di tutto il 2022»

Quindi si entra nel dettaglio delle singole voci del «bilancio»: «L’attività ambulatoriale ha avuto numeri molto importanti: nei primi sei mesi del 2024 abbiamo sostanzialmente eguagliato l’attività di tutto il 2022, anno più utile da prendere a riferimento rispetto alle difficoltà del 2023; guardando in proiezione all’intero 2024, vuol dire raddoppiare i volumi di attività rispetto al 2022». Sul fronte dell’attività chirurgica, prosegue Raimondi, «c’è una grande collaborazione con la Cardiochirurgia guidata dal dottor Maurizio Merlo, che mette a disposizione quattro cardiochirurghi dedicati solo alle patologie congenite. Questo è un elemento rilevante, perché dà la dimostrazione di una grande famiglia, con attività congiunte. Gli interventi chirurgici per cardiopatie congenite sono stati 134, con una proiezione che potrebbe portare a circa 270 in tutto l’anno: una cifra mai raggiunta, visto che la media storica è attorno ai 200 interventi l’anno, con un picco di circa 250 interventi nel 2018».

«Abbiamo potenziato anche le attività di diagnostica non invasiva per le cardiopatie congenite, in collaborazione con la Radiologia: risonanza magnetica e Tac del cuore con tecnologie di avanguardia, poco diffuse in Italia, per potenziare la diagnosi»

Diagnostica innovativa

L’aumento dell’attività segue una doppia logica: «Questi numeri riflettono sia una coorte esistente di pazienti già in carico sia una nuova coorte legata al nuovo impegno per la diagnosi fetale (la diagnostica in utero, ndr), in collaborazione tra la Cardiologia 2 e la Ostetricia-Medicina materno fetale di cui è responsabile la dottoressa Luisa Patané. I volumi di attività sono raddoppiati rispetto al primo semestre del 2023», prosegue Raimondi. Proprio l’ambito diagnostico ha visto diverse novità: «Grazie alla lunga esperienza che ho maturato all’estero e alle collaborazioni internazionali anche come componente del Board of Trustees della Società mondiale di risonanza magnetica cardiaca – premette Raimondi, che per dieci anni è stata responsabile della Diagnostica per immagini non invasiva dell’ospedale Necker-Enfants Malades di Parigi - abbiamo potenziato anche le attività di diagnostica non invasiva per le cardiopatie congenite, in collaborazione con la Radiologia: risonanza magnetica e Tac del cuore con tecnologie di avanguardia, poco diffuse in Italia, per potenziare la diagnosi. Questa attività è svolta in collaborazione con Giuseppe Muscogiuri, referente della sezione di Cardiologia all’interno della struttura complessa di Radiologia 1, diretta dal professor Sandro Sironi dell’Università Bicocca. È un altro elemento che dà conto della collaborazione a 360 gradi tra diverse strutture dell’ospedale».

© RIPRODUZIONE RISERVATA