«Rezum», vapore acqueo per contrastare l’ipertrofia

PROSTATA. Agisce distruggendo l’eccesso di tessuto che provoca i disturbi urinari tipici della malattia.

Si chiama «Rezum» ed è un’innovativa terapia micro-invasiva con vapore acqueo efficace non solo per risolvere i disturbi legati all’ipertrofia prostatica ma anche per ridurre il volume della prostata in modo duraturo. Il Policlinico San Marco, dove è presente un’Unità di Urologia con esperienza nel trattamento di tutte le patologie maligne e benigne della prostata, è tra le poche strutture bergamasche a metterla a disposizione dei pazienti. Approfondiamo l’argomento con il dottor Camil Zaatar, responsabile dell’Unità di Urologia del Policlinico.

Dottor Zaatar, innanzitutto che tipo di patologia è l’ipertrofia prostatica?

«L’iperplasia prostatica benigna (IPB) è l’ingrossamento della ghiandola prostatica che interessa circa il 50% degli uomini una volta raggiunti i 60 anni e fino al 90% degli uomini una volta raggiunti gli 85 anni. Questo ingrossamento può comprimere l’uretra, riducendo il flusso di urina dalla vescica e talvolta bloccandolo completamente».

In cosa consiste questa nuova tecnica e come agisce?

«Il Rezum è una metodica mininvasiva che sfrutta la corrente di radiofrequenza per creare energia termica sotto forma di vapore acqueo. La procedura viene effettuata utilizzando un particolare strumento endoscopico, che viene inserito all’interno dell’uretra, ovvero il canale dal quale fuoriesce l’urina. Attraverso questo citoscopio viene inserito un ago particolare, sottilissimo, che somministra vapore acqueo direttamente nella prostata, e più precisamente nei lobi prostatici. Il vapore acqueo agisce distruggendo l’eccesso di tessuto prostatico che causa i disturbi urinari tipici dell’ipertrofia prostatica. In questo modo si verifica una progressiva riduzione del volume della ghiandola prostatica e la ri-apertura dell’uretra, con conseguente risoluzione dei sintomi. Il trattamento, della durata di circa 15 minuti, viene generalmente effettuato con una leggera sedazione (con o senza anestesia locale) e in regime di Day Hospital. La maggior parte dei pazienti inizia ad avvertire un sollievo dai sintomi già dopo due sole settimane e il massimo beneficio può verificarsi entro tre mesi».

Ma si tratta di un trattamento risolutivo?

«Oltre a essere un trattamento sicuro, il Rezum offre risultati duraturi e in molti casi risolutivi. Un recente studio a 5 anni pubblicato sul “Journal of Urology” ha evidenziato miglioramenti significativi e duraturi dei sintomi urinari e, complessivamente, della qualità di vita dei pazienti. Questo significa che il paziente, che in genere arriva all’intervento dopo aver provato la terapia farmacologica, può sospendere i farmaci che spesso possono provocare effetti collaterali».

Per chi è indicata?

«Questa procedura è indicata nei pazienti che vogliono evitare gli effetti collaterali dei farmaci o non vogliono sottoporsi a interventi chirurgici invasivi; nei pazienti più giovani o che comunque vogliono mantenere l’eiaculazione».

Quali sono i vantaggi rispetto alle altre tecniche?

«I vantaggi del Rezum rispetto alle altre, tra cui le principali sono l’adenonectomia (intervento di asportazione della parte di prostata ipertrofica) e la resezione transuretrale dell’adenoma prostatico (TURP), sono diversi. Innanzitutto si tratta di una procedura microinvasiva. Questo si traduce nella riduzione di eventuali effetti collaterali e complicanze e in una ripresa molto veloce. Inoltre non richiede anestesia generale né ricovero e non comporta rischi di sanguinamento intra o post procedura, motivo per il quale può essere effettuata anche in pazienti che sono ad esempio in terapia anticoagulante. Infine non determina eiaculazione retrograda come invece le altre tecniche. Quest’ultimo aspetto è molto importante soprattutto per i pazienti più giovani che non vedono compromessa la possibilità di diventare genitori».

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