La salute / Bergamo Città
Lunedì 27 Gennaio 2025
Rara malattia al fegato, bimbo curato dai radiologi del «Papa Giovanni XXIII»
LA NOVITÀ. Un bambino di 4 anni, affetto da una rara condizione del fegato insorta dopo la nascita ma non trattabile chirurgicamente, è stato sottoposto con successo nei giorni scorsi ad una procedura innovativa di radiologia interventistica: è stato curato dai radiologi degli ospedali Papa Giovanni XXIII e del Bambino Gesù di Roma.
L’intervento è stato svolto congiuntamente da specialisti dell’Asst Papa Giovanni XXIII di Bergamo e dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma. Il bambino sta bene ed è stato dimesso pochi giorni dopo l’intervento.
La tecnica viene comunemente utilizzata nei bambini per gestire le complicanze insorte dopo il trapianto di fegato in età pediatrica. Tre anni fa è stata avviata a Bergamo la sua applicazione anche per la cura di bambini non sottoposti a trapianto
La situazione sanitaria del bambino
Il bambino in cura al Bambino Gesù soffriva di una condizione di ipertensione portale severa causata da una trombosi in epoca neonatale della vena porta che aveva portato allo sviluppo di cavernoma. Questa condizione può portare a gravi emorragie digestive, con rischio di complicanze e un forte impatto sulla qualità di vita. Le due équipe di radiologi, nel corso di un intervento durato diverse ore, hanno effettuato una ricanalizzazione portale percutanea, una tecnica innovativa e mini-invasiva che consente di riaprire la vena ostruita che porta il sangue dalla milza e dall’intestino al fegato. La tecnica viene comunemente utilizzata nei bambini per gestire le complicanze insorte dopo il trapianto di fegato in età pediatrica. Tre anni fa è stata avviata a Bergamo la sua applicazione anche per la cura di bambini non sottoposti a trapianto.
«A Bergamo già eseguiti dieci casi con successo»
Dell’équipe che ha realizzato l’intervento faceva parte Paolo Marra, responsabile della sezione di Radiologia interventistica dell’Unità di Radiologia diagnostica per immagini 1 – radiologia e interventistica dell’Asst Papa Giovanni XXIII: «Va premesso che questa tecnica radiologica, utilizzata nei bambini sottoposti a trapianto, può essere applicata su fegati ‘nativi’ solo in casi selezionati. In alcuni studi preliminari abbiamo dimostrato l’efficacia, la sicurezza e la durevolezza di questa tecnica. A Bergamo abbiamo già eseguito dieci casi con successo, riuscendo a ripristinare, in pazienti non operabili chirurgicamente, il fisiologico flusso nella vena porta in modo meno invasivo e altrettanto efficace della chirurgia».
Gli interventi mini-invasivi endovascolari e/o percutanei, in continua evoluzione, rappresentano ormai una realtà per la radiologia interventistica anche in campo pediatrico
Collaborazione con respiro nazionale
La collaborazione tra l’Asst Papa Giovanni XXIII e l’Ospedale Bambino Gesù di Roma punta ora ad estendere questa opportunità a bambini residenti in altre aree del Paese. Un caso analogo era stato realizzato con successo al Bambino Gesù, sempre dalle due équipe di Bergamo e Roma, ad inizio dicembre, su una bambina di 8 anni. A realizzare gli interventi, per l’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù è stato Gian Luigi Natali, Direttore dell’Unità di Radiologia Diagnostica e Interventistica, affiancato dal collaboratore Guglielmo Paolantonio.
«La procedura di ricanalizzazione portale percutanea, tecnica radiologica innovativa, offre una chance terapeutica importante a bambini non operabili chirurgicamente – ha spiegato Gian Luigi Natali, responsabile della radiologia diagnostica e interventistica del Bambino Gesù -. Gli interventi mini-invasivi endovascolari e/o percutanei, in continua evoluzione, rappresentano ormai una realtà per la radiologia interventistica anche in campo pediatrico. Grazie alla collaborazione preziosa e professionale deldottor Paolo Marra e della Asst Papa Giovanni XXIII il nostroospedale è in grado di offrire ai piccoli pazienti con cavernoma portale una possibilità di cura in più».
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