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Lunedì 23 Dicembre 2024
Pranzi e festività, quali alimenti? I consigli della nutrizionista
A TAVOLA. Verso cene della vigilia e pranzi di Natale, la parola d’ordine è equilibrio.
Tenere sotto controllo la propria alimentazione durante le festività non vuol dire necessariamente rinunciare al rito di pranzi e cene di Natale e fine anno. L’importante è considerare le giornate di festa come un tutt’uno, per cui è necessario osservare un giusto equilibrio tra i pasti «fuori dell’ordinario» e quelli che li precedono o li seguono.
La «regola del compenso»
«Dobbiamo saper limitare i nostri piccoli eccessi alimentari, concentrandoli nelle sole feste comandate – spiega la dottoressa Monica Giuffrè, nutrizionista di Humanitas Gavazzeni e Humanitas Medical Care di Bergamo –. Vale la regola del compenso: se so che la sera del 24 dicembre esagererò, allora devo cercare di contenermi a pranzo, che dovrà prevedere carne bianca o pesce con tante verdure, evitando pane, pasta o stuzzichini come pizzette o altro».
Bene l’hummus, male le fritture
Con la cena della vigilia o il pranzo di Natale, invece, come ci si deve comportare? «Ci si può spingere un po’ oltre, naturalmente sempre senza esagerare – è la risposta della dottoressa –. Non è necessario rinunciare all’antipasto, purché a base di pesce o di verdure, in particolare insalate, cui si può aggiungere un formaggio magro. Bene anche l’hummus che può essere servito con verdure crude, oppure una fettina di pane integrale tostato con avocado e pomodorini. Le fritture, al contrario, sono in linea di massima da evitare».
Tra primo e secondo
Sulla scelta del primo bisogna prestare particolare attenzione, perché «se si tratta di risotto o ravioli in brodo possiamo pensare anche a un secondo, ma se scegliamo le lasagne, allora queste devono diventare un piatto unico, cui devono fare seguito solo verdure crude o cotte», mentre per il secondo «è ideale pesce, o carne preferibilmente magra. Ma può andare bene anche un brasato con polenta, l’importante è non eccedere con i condimenti, che a volte sono quelli che rendono “poco indicate” le intere portate».
Il momento più atteso, il dolce
Poi c’è il dolce, che nelle feste è considerato necessario per completare il pasto, anche se, ammonisce la nutrizionista: «Meglio sarebbe mangia re frutta fresca o anche una manciata di quella secca, se si vuole, che dà senso di sazietà e contiene grassi buoni e vitamine che, assunte nelle giuste dosi, giovano a cuore e mente. Panettone e pandoro meglio non mangiarli a fine pasto, ma tenerne piccole dosi per spuntini o colazioni da consumare negli altri giorni, magari prima di andare a fare un po’ di attività fisica…».
Abbondare con l’acqua
Dal punto di vista del bere, è bene abbondare con acqua naturale – meglio se lontano dai pasti, per non perdere il senso di sazietà – ma anche con camomille, tisane digestive al finocchietto, allo zenzero e alla rosa canina, il tutto rigorosamente senza zucchero.
E gli alcolici? «Bisogna contenerne il consumo quanto più possibile, così come i drink analcolici, ricchi di zuccheri e quindi di calorie. Meglio, molto meglio, bere una spremuta d’arancia al naturale», conclude la dottoressa Giuffrè.
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