Per perdere peso bisogna mettere a dieta l’infiammazione

Alimentazione. Via libera ad alimenti come salmone e sgombro, trota, pesci grassi in generale e olio di semi di lino.

Per riuscire a dimagrire e a mantenere i risultati nel tempo non basta tagliare le calorie. Bisogna anche spegnere l’infiammazione, una condizione che, come evidenziato da molte ricerche scientifiche, è strettamente legata a sovrappeso e obesità. Come? Scegliendo i cibi e gli integratori giusti. Ne parliamo con la dottoressa Cristina Robba, nefrologa e nutrizionista del Policlinico San Marco e di Smart Clinic all’interno de «Le Due Torri» dove è possibile essere seguiti in percorsi per perdere peso o semplicemente imparare a mangiare meglio e stare in salute.

Dottoressa Robba, esistono davvero degli alimenti in grado di ridurre l’infiammazione?

«Sì, ci sono alcuni alimenti che ci vengono in aiuto, se utilizzati in modo costante. Innanzitutto gli omega 3, in particolare EPA (acido eicosapentaneoico) e DHA (acido docosaesaenoico), che contrastano l’infiammazione del tessuto grasso e la scarsa sensibilità del muscolo scheletrico all’insulina aiutando a mantenere ilpeso forma. Via libera allora ad alimenti come salmone e sgombro, trota e pesci grassi in generale, ma anche olio di semi di lino, usato rigorosamente a crudo. L’aumentato apporto di questi cibi deve comunque essere sempre concordato con il medico, soprattutto nelle persone in trattamento con medicinali anticoagulanti oppure con fans, in quanto gli acidi grassi polinsaturi possono allungare il tempo di coagulazione. Una dieta antinfiammatoria non può poi non includere i frutti rossi, cioè tutti i frutti di bosco come mirtilli, more lamponi e ribes: contengono flavonoidi e antocianine, sostanze antiossidanti che aiuterebbero a ridurre la assimilazione dei grassi e migliorerebbero l’infiammazione del tessuto adiposo. Poco calorici, ricchi di fibre e minerali, basta aggiungerne una manciata al giorno, a colazione o come spuntino spezza fame, per garantire un miglior controllo del peso.

Inoltre possono essere introdotti anche come succhi, puri o diluiti, sfruttando così anche il loro effetto contro la ritenzione idrica.

Sempre di colore rosso e con proprietà simili è il succo di melograno, alleato della dieta: la dose giornaliera suggerita è di una tazza di succo di melograno, meglio ancora se spremuto, assunto al mattino. È anche una iniezione di vitamina C e A, ma è sconsigliato a chi soffre di gastrite».

Si sente spesso parlare anche delle spezie come alleate della linea. Ma è vero?

«Tra le spezie, sicuramente la cannella può vantare diverse virtù terapeutiche: contiene calcio, ferro, fosforo, potassio, rame, selenio e zinco e anche vitamine del gruppo B. Ma il vantaggio di assumerla nel mantenimento del peso deriva in particolare dalla sua capacità di stimolare la termogenesi cioè la produzione di calore da parte dell’organismo, processo che interessa sia il tessuto adiposo sia il tessuto muscolare. Se possibile, è suggerito scegliere i cannelli da polverizzare al momento dell’uso, conservandoli in vasetti chiusi e custoditi lontani da fonti di luce e da qualsiasi forma di calore».

Cibi a parte, quali sostanze può essere utile assumere invece sotto forma di integratori?

«Il coenzima Q10: contribuisce a combattere l’esposizione del nostro corpo ai radicali liberi che aumentano con l’avanzare dell’età. Le principali fonti alimentari di coenzima Q10 sono fegato, pesci grassi e cereali integrali, ma anche piante come spinaci e soia, frutta a guscio e oli vegetali. L’organismo è in grado di produrre coenzima Q10, ma tale proprietà diminuisce con l’età, pertanto è consigliato integrarlo con capsule, sempre però sotto controllo medico, poiché può dare effetti collaterali e abbassamenti di pressione e non deve essere utilizzato durante l’allattamento o durante chemioterapie. Oltre al coenzima Q10, solo se consigliati dal medico e sotto stretto controllo, possono essere indicati integratori farmaceutici come vitamina D, vitamine del gruppo B e zinco».

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