
La salute / Bergamo Città
Giovedì 24 Aprile 2025
Parkinson, nella Bergamasca ne soffrono 4mila persone
NEUROLOGIA. Alla Fiera di Bergamo, si è recentemente tenuto un convegno sulla «Malattia di Parkinson - Conoscere e capire per agire».
All’evento hanno partecipato persone colpite dalla malattia, familiari, caregiver e diversi professionisti impegnati nella cura e nella ricerca, che con i loro interventi, hanno contribuito ad approfondire e a far conoscere al pubblico una patologia, che solo nella provincia di Bergamo affligge più di 4mila persone, con numeri in continua crescita.
Da qui sorge la necessità per l’associazione Ferb Onlus (promotrice dell’incontro), da sempre impegnata nel campo della ricerca, della formazione e dell’assistenza, di promuovere tra i malati e i caregiver, una consapevolezza più profonda di tutto ciò che implica e comporta l’avere a che fare con la malattia di Parkinson.
L’organizzatrice dell’evento, la dottoressa Rizzetti Maria Cristina (neurologa e responsabile della Riabilitazione Parkinson dell’Ospedale di Trescore Balneario), sottolinea come l’incontro sia stato ideato per fornire alla popolazione «un’educazione sanitaria» legata alle principali tematiche della patologia, volgendo però lo sguardo anche a degli aspetti meno comuni e conosciuti, che risultano altrettanto importanti. La dottoressa fa riferimento a sintomi della malattia (disturbi della deglutizione, del sonno, alterazioni cognitive e dell’umore), che talvolta vengono trascurati e che possono subentrare a manifestazioni più comuni come il tremore, la rigidità e la difficoltà a deambulare.
I relatori del convegno
I relatori che sono intervenuti nella prima fase del Convegno hanno introdotto la genesi e le cause della malattia, illustrando inoltre le moderne tecniche diagnostiche e terapeutiche che mirano a alleviare i sintomi e a garantire ai pazienti, nella maggior parte dei casi, una buona qualità di vita.
Nella seconda parte dell’incontro gli esperti si sono focalizzati sull’analisi dei disturbi meno conosciuti di questa patologia degenerativa, enfatizzando l’importanza dei familiari e dei caregiver nell’individuare tempestivamente eventuali segnali di allarme, al fine di prevenire complicazioni più gravi.
Tutti i relatori hanno concordato nell’affermare l’importanza di sensibilizzare e trasmettere delle linee guida utili anche per le persone che, fuori dal contesto sanitario, accompagnano il malato lungo il corso della sua malattia. Il parente o caregiver diventa così una parte integrante del processo di cura, a cui vengono forniti gli strumenti per potere assistere l’individuo affetto da Parkinson e un attore «alleato» dei medici, che può facilitare le operazioni di comprensione della situazione clinica del soggetto interessato.
Quello che i professionisti partecipanti al convegno in Fiera hanno espresso, è l’auspicio che, tra coloro che curano il malato all’interno delle strutture sanitarie e coloro che lo assistono fuori, si attivi una collaborazione sempre più stretta, che possa garantire il migliore interesse per il paziente.
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