La salute / Bergamo Città
Sabato 21 Dicembre 2024
Nuove armi, e più efficaci, nella battaglia contro i tumori
LA RICERCA. Nuove classi di farmaci e terapie innovative sempre più efficaci al servizio dei pazienti.
La ricerca clinica in ambito oncologico è in continua evoluzione e si sta rapidamente arricchendo di nuove classi di farmaci, sempre più efficaci nel combattere svariati tumori «solidi» e del sangue.
Molte persone possono già oggi ricevere trattamenti innovativi: pazienti con tumore polmonare, mesotelioma pleurico, melanomi cutanei, della mammella, della prostata, del tratto urinario, tumori ematologici e altri ancora.
Terapie «non chemioterapiche», un passo enorme rispetto al passato
«Stiamo parlando di nuovi strumenti terapeutici capaci di ottenere riduzioni significative e di lunga durata di malattie avanzate, ma anche di aumentare le guarigioni di persone con tumori localizzati – sottolinea il dottor Tommaso Martino De Pas, responsabile dell’Oncologia di Humanitas Gavazzeni –. Un passo enorme rispetto al passato è il fatto che la maggioranza di queste nuove terapie è “non chemioterapica” e si basa su differenti meccanismi di azione antitumorale».
Le nuove conquiste della lotta ai tumori
Ad oggi, dunque, rivolgendosi a istituti ospedalieri che portano avanti la ricerca, tra cui è da inserirsi anche Humanitas Gavazzeni, molti pazienti possono ricevere trattamenti che fanno parte delle nuove conquiste per la cura dei tumori. «Un primo grande passo avanti – precisa il dottor De Pas – riguarda il rapido sviluppo di “anticorpi coniugati”. In questo caso gli anticorpi, che dobbiamo immaginare come trasportatori capaci di arrivare in modo specifico alle cellule tumorali, vengono associati a molecole contraddistinte da una grande efficacia antitumorale, che vengono “scaricate” all’interno del tumore ottenendone una regressione maggiore e duratura».
Gli anticorpi «bispecifici»
Un’ulteriore nuova strategia che sfrutta la precisione degli anticorpi si basa su quelli che, tra essi, vengono definiti “bispecifici”: «In questo caso – spiega l’oncologo – un primo braccio dell’anticorpo si àncora alla cellula tumorale e un secondo si lega a una cellula killer del nostro sistema immunitario, così da amplificare la distruzione mirata del tumore da parte delle difese del nostro stesso organismo».
I nuovi farmaci immunoterapici
Un traguardo particolarmente significativo riguarda inoltre lo sviluppo di nuovi farmaci immunoterapici, capaci di potenziare i nostri linfociti “togliendo il freno” che il tumore ha loro imposto e rendendoli capaci di individuare tumori che fino a quel momento sono rimasti nascosti, e che diventano, così, visibili e vulnerabili alle nostre armi difensive, dalle quali vengono invasi fino a esserne distrutti.
E l’elenco non si ferma qui, se si pensa, ad esempio, alle nuove terapie “a bersaglio molecolare” «che sono capaci di spegnere in maniera mirata l’interruttore di crescita che in maniera anarchica stimola la formazione del tumore», come conclude il dottor De Pas, o alle nuove terapie endocrine, «capaci di modulare sempre più l’attività ormonale che regola la crescita dei tumori dipendenti da estrogeni e androgeni, tra cui sono da annoverare i tumori mammari e quelli della prostata»
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