Naso, orecchie e gola: nei bambini non trascurate i sintomi

OTORINOLARINGOIATRIA. Sono tra le malattie che più interessano i bambini: i segnali e come intervenire.

Tra le malattie che più interessano i bambini fin dalla più tenera età spiccano quelle che riguardano naso, orecchie e gola e che vengono curate, quindi, dall’otorinolaringoiatra. Una condizione che può essere influenzata dalla frequentazione, da parte dei più piccoli, di ambienti come gli asili nido e le scuole materne, dove la forte interazione tra bambini può facilitare la diffusione di contagi.

Si parla, in effetti, per lo più di patologie che riguardano le alte vie respiratorie e che poi, a cascata, procurano una serie di problematiche sulla faringe, quindi tonsille ed adenoidi, e orecchie.

«I bambini che visitiamo presentano per lo più difficoltà alla respirazione, diurna o notturna – spiega il dottor Graziano Zerbini, responsabile dell’Otorinolaringoiatria di Humanitas Castelli –, in genere accompagnata da tosse. In alcuni casi si riscontra la presenza di otiti che, se pur non presentano sintomi evidenti, sono le condizioni per cui il bambino spesso tende a isolarsi nelle fasi di gioco o si mostra particolarmente nervoso quando deve interagire con gli altri bambini e con gli adulti».

Non è facile, per genitori e insegnanti, identificare problemi nei più piccoli, anche perché, aggiunge il dottor Zerbini: «Quando i bambini di uno o due anni soffrono di problematiche all’udito, per esempio, non cercano a tutti i costi di capire quanto gli è stato detto e cambiano la mira dell’attenzione. Solo quando cominciano a interagire con il mondo esterno, dai tre anni in poi, chiedono la ripetizione, vogliono essere coinvolti».

Le terapie

Per problematiche di questo tipo il primo approccio di cura prevede l’utilizzo di terapie farmacologiche «con cui ridurre il volume dei tessuti linfatici che, a causa dell’infiammazione, si sono “ingrossati” – sottolinea lo specialista –. O, comunque, interrompere il ciclo di processi infiammatori che, se troppo ravvicinati, favoriscono la creazione di un circolo vizioso che auto-innesca e agevola l’insorgenza di nuove infiammazioni. Le soluzioni consistono in lavaggi nasali, che devono essere eseguiti in modo corretto per evitare che si presentino complicanze, soprattutto a livello delle orecchie, e terapie topiche cortisoniche o antibiotiche, a seconda dei casi».

Le soluzioni chirurgiche

Non sempre, però, le soluzioni farmacologiche consentono di raggiungere i risultati desiderati. «Se si mantiene un iter patologico eccessivo per intensità o frequenza – precisa il dottor Zerbini – bisogna affidarsi alla chirurgia con interventi che in genere, in età pediatrica, riguardano l’asportazione di adenoidi e tonsille (adenoidectomia e adenotonsillectomia) e il drenaggio dell’orecchio medio (transtimpanico). La soglia di accesso a questi interventi, eseguiti in day surgery, è l’età di tre anni. Per quello alle tonsille si prevede una notte di degenza, mentre per gli altri due il bambino può tornare a casa nella stessa giornata».

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