Naso e gola, «Mininvasiva» per interventi complessi

OTORINO. L’innovazione più efficace dagli anni 2000 è stata l’endoscopia: meno complicanze, recuperi più veloci.

Nel vasto panorama della medicina, l’otorinolaringoiatria emerge come una specialità fondamentale, affrontando una molteplicità di condizioni e problematiche legate all’apparato uditivo e respiratorio la cui risoluzione offre alle persone risposte sempre più personalizzate grazie all’innovazione tecnologica. Strumenti diagnostici sempre più sofisticati, come endoscopi miniaturizzati e imaging ad alta risoluzione, consentono una diagnosi più precisa e tempestiva delle condizioni dell’orecchio, del naso e della gola. Queste tecnologie migliorano la qualità delle cure offerte ai pazienti, permettendo interventi mirati ed efficaci.

L’approccio personalizzato sta diventando quindi sempre più centrale, migliorando i risultati terapeutici, riducendo gli effetti collaterali e migliorando la qualità della vita del paziente.

«Nonostante i notevoli progressi, l’otorinolaringoiatria si trova ad affrontare un aumento delle malattie: le mutazioni ambientali stanno condizionando un incremento delle patologie delle alte vie respiratorie e delle loro complicanze – afferma il dottor Graziano Zerbini - neoresponsabile dell’Otorinolaringoiatria di Humanitas Castelli -. Le condizioni climatiche mutate, ad esempio, hanno modificato il nostro clima che da mediterraneo è divenuto continentale, ovvero caratterizzato da frequenti e repentini sbalzi di temperatura che favoriscono le suddette patologie nei bambini e negli adulti».

Le patologie legate alla deviazione del setto e le otiti sono le problematiche che maggiormente si presentano all’attenzione degli specialisti in otorinolaringoiatria. «La deviazione del setto è un difetto genetico in continua espansione nella popolazione; nei soggetti in cui la deviazione è presente, i turbinati, organi deputati alla climatizzazione dell’aria respirata, si adattano al difetto e alle condizioni ambientali. Tuttavia, se la richiesta di adattamento è eccessiva, il naso va in crisi, come un motore che va fuori giri e prima o poi perde i colpi. Ed ecco quindi emergere la problematica» rileva il dottor Zerbini.

Per quanto riguarda le orecchie, il disturbo più frequente è quello delle otiti in tutte le loro forme. «Le otiti medie, strettamente connesse con i disturbi respiratori, rappresentano una percentuale elevata tra le patologie gestite dall’otorinolaringoiatra sia nella popolazione adulta sia, soprattutto in quella infantile, sotto forma acuta o cronica, e, queste ultime croniche sono non infrequentemente e subdolamente correlate a deficit uditivi soprattutto in età pediatrica».

Di importante rilevanza per l’otorinolaringoiatria è l’ambito pediatrico. «Gli interventi più tipici nell’otorinolaringoiatria pediatrica includono adenoidectomia, tonsillectomia, gestione delle patologie dell’orecchio medio attraverso drenaggi transtimpanici, miringoplastiche e timpanoplastiche - sottolinea Graziano Zerbini -. La frequenza di queste patologie è in aumento anche a causa delle mutate dinamiche sociali oltre che ambientali. Il contesto promiscuo dell’ambiente scolastico contribuisce infatti notevolmente alla diffusione delle infezioni delle vie respiratorie, soprattutto negli asili nido ove il promiscuo è molto elevato, favorendo patologie anche nei genitori già affetti da problemi respiratori».

Nel campo dei trattamenti, come dicevamo, l’innovazione più significativa dagli anni 2000 è stata l’introduzione dell’endoscopia, che consente l’esecuzione di interventi più complessi ma con minori sintomi post-operatori. «La chirurgia otorinolaringoiatrica ha visto una crescente adozione di approcci mininvasivi. Procedure endoscopiche consentono interventi più delicati, riducendo il periodo di recupero e minimizzando le complicanze post-operatorie. Questi progressi rappresentano un passo avanti significativo nel migliorare l’esperienza complessiva del paziente e accelerare il ritorno alla quotidianità».

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