Menisco rotto? La terapia va scelta in base al danno

GINOCCHIO. La stagione dello sci è iniziata, con migliaia di sciatori torna in pista il rischio di infortuni: la lesione del menisco è uno dei più frequenti.

La stagione dello sci è iniziata e con migliaia di sciatori in pista ogni week end anche il rischio di infortuni. Tra i più frequenti tra chi pratica questo sport, complici i movimenti di rotazione e i cambi repentini di direzione, c’è la lesione del menisco. Circa la metà delle rotture acute di menisco, infatti, si verifica durante un’attività sportiva e colpisce principalmente persone giovani. In molti casi può essere sufficiente un approccio conservativo, ma in quelli più gravi o che riguardano persone che praticano sport ad alti livelli la soluzione è rappresentata dalla chirurgia. Ma quali sono i sintomi con cui si manifesta? E dopo quanto si può ricominciare a sciare e fare attività sportiva? Lo abbiamo chiesto al professor Marco Bigoni, Direttore della Clinica Ortopedica e Traumatologica del Policlinico San Pietro.

Quali sono le cause principali di lesione del menisco?

«Le lesioni del menisco possono avere sostanzialmente due origini: traumatica, quando la lesione è causata da un trauma di tipo distorsivo che, oltre a danneggiare il menisco, provoca spesso la rottura di altre strutture articolari; degenerativa, associata di solito all’artrosi di ginocchio e frequente negli anziani. In quest’ultimo caso l’evento traumatico è minimo, talvolta quasi impercettibile (a volte può bastare anche un banale sollevamento da posizione accovacciata), poiché va ad agire su un tessuto già degenerato e usurato o indebolito da traumi precedenti».

Come si fa a sospettare che sia lesionato? Quali sono i sintomi?

«Il sintomo principale è il dolore. Il dolore è localizzato nella parte esterna del ginocchio, se viene interessata la parte laterale del menisco, o nella parte interna, se viene interessata la parte mediale. Si tratta di un dolore di tipo acuto nel caso di lesioni traumatiche, mentre in quelle degenerative ha un’insorgenza più lenta e progressiva. La comparsa del dolore può essere associata anche a un rumore articolare, simile uno schiocco. Insieme al dolore in genere si possono manifestare anche gonfiore e rigidità articolare, fino ad arrivare nei casi più gravi al blocco articolare per cui il ginocchio non riesce più a estendersi».

In caso l’esame clinico ed eventuali esami confermino la lesione, come si può curare?

«In caso di lesione del menisco la terapia può essere conservativa o chirurgica. La scelta dell’approccio terapeutico dipende dall’entità della lesione e dalla localizzazione. L’approccio conservativo, insieme al riposo, può essere utile se la lesione è di lieve entità. È costituito da programmi di riabilitazione e fisioterapia personalizzati con esercizi di rinforzo muscolare, che aiutano a migliorare la stabilità dell’articolazione, e terapie fisiche per accelerare la guarigione. Nelle lesioni più gravi o nei casi in cui il dolore persista nonostante il trattamento conservativo, diventa necessario ricorrere all’intervento chirurgico che può avvalersi di diverse tecniche a seconda del tipo di lesione, dalla suturazione della lesione fino al trapianto di menisco».

E i tempi di recupero?

«I tempi di recupero per una lesione del menisco variano a seconda del trattamento: 1 o 2 mesi senza intervento chirurgico; dai 6 ai 12 mesi con intervento chirurgico. Per velocizzare i tempi è fondamentale seguire un programma di riabilitazione fisica per rafforzare il ginocchio e ripristinare la piena funzionalità».

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