Mastoplastica additiva, ora materiali sempre più sofisticati

LA RICERCA. Un seno troppo piccolo oppure svuotato in seguito a una gravidanza o un forte dimagrimento.

Un décolleté rilassato per via dell’età o una accentuata asimmetria tra i due seni. Sono questi alcuni dei più comuni inestetismi, spesso tali da condizionare fortemente la qualità della vita soprattutto da un punto di vista psicologico, che più frequentemente spingono a sottoporsi a un intervento di aumento del seno, in termine tecnici mastoplastica additiva. Obiettivo: ripristinare la naturale armonia e sentirsi più a proprio agio. Ma in cosa consiste l’intervento? Come scegliere la dimensione e la forma migliore? Lo abbiamo chiesto al dottor Matteo Marino, responsabile dell’unità di Chirurgia plastica e ricostruttiva del Policlinico San Pietro e consulente della Casa di Cura La Madonnina di Milano.

Dottor Marino, in che cosa consiste la mastoplastica additiva?

«La mastoplastica additiva è un intervento finalizzato all’aumento del volume del seno ma anche al miglioramento della forma e delle proporzioni. Viene effettuato attraverso l’inserimento di protesi mammarie di ultima generazione, costituite da gel di silicone ad elevata coesività che permette di ottenere un aspetto del seno naturale e morbido al tatto. Un

buon intervento chirurgico deve avere infatti come risultato finale un aspetto naturale: in fondamentale è il ruolo del chirurgo plastico, che aiuta la donna a trovare la soluzione più adatta al proprio corpo tenendo in considerazione i suoi desideri e le sue aspettative. Durante la prima visita, quindi, il chirurgo cerca di capire i desideri, le sue aspettative e le motivazioni che la spingono all’intervento e fa un’analisi accurata di condizione anatomica; dimensioni del torace; qualità della ghiandola mammaria; elasticità dei tessuti. Sulla base di tutti questi aspetti, vengono quindi valutate, anche grazie all’ausilio di sistemi computerizzati interattivi, le diverse opzioni, dalla tipologia di intervento al tipo di protesi che possono essere diverse per altezza, larghezza, proiezione e consistenza del gel e forma (protesi a goccia o anatomiche e protesi semisferiche o rotonde)».

Come si svolge l’intervento?

«L’operazione di mastoplastica additiva viene eseguita generalmente in anestesia generale o in locale con sedazione e ha una durata di circa 1 ora e mezza. “Il chirurgo, a seconda della tecnica scelta in base alle caratteristiche del seno della paziente, effettua una piccola incisione nella parte inferiore del contorno (tecnica periareolare), cioè la zona di cute che si trova tutto intorno al capezzolo, oppure nell’area sottomammaria. Questa incisione sarà la via d’accesso attraverso la quale verrà inserita e posizionata la protesi. Anche per quanto riguarda il posizionamento della protesi esistono tecniche diverse tra le quali il chirurgo può scegliere, valutandone attentamente pregi e difetti per ciascuna donna«.

Da che età ci si può sottoporre all’intervento di mastoplastica additiva?

«Prima di sottoporsi a questo intervento è consigliabile attendere che il seno sia completamente sviluppato e per questo si consiglia di non intervenire prima dei 18 anni di età. In genere comunque di questa tipologia di intervento chirurgico possono beneficiare sia pazienti giovani che hanno un seno piccolo, sia pazienti più adulte con un seno svuotato magari a causa di una o più gravidanze o a seguito di una importante riduzione di peso».

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