L’irascibilità può nascondere una forma di depressione

PSICOLOGIA. La tristezza fa parte, come la gioia, della nostra vita. Ma al contrario di questo secondo stato d’animo, se non tenuta sotto controllo, può divenire una condizione capace di influire in modo sensibile sulla salute di chi ne è vittima.

In particolare, il problema sorge quando la tristezza da transitoria diventa sintomo di patologia depressiva. «La tristezza è una condizione fisiologica conseguente a una perdita o delusione – spiega la dottoressa Antonietta Colucci, psichiatra e psicoterapeuta coordinatrice dell’Ambulatorio di Psicologia e Psichiatria di Humanitas Medical Care di Bergamo, attivo nell’ambito dello Psico Care di Humanitas – necessaria a spingere verso la ricerca di nuove strategie adattative per stare meglio. Riconoscere e accettare la propria transitoria tristezza, infatti, permette un aumento della consapevolezza e della resilenza. Quando ci sono tendenza al pianto, tristezza costante, alterazione del ritmo del sonno, riduzione delle attività sociali e di quelle relazionali, è il momento di richiedere l’intervento di uno psichiatra».

Quali sono i segnali che avvertono che si sta entrando in una forma depressiva? «Ce ne accorgiamo – prosegue la dottoressa Colucci – perché quello che fino al giorno prima era per noi piacevole improvvisamente non lo è più e tendiamo a isolarci dal mondo. A questo si aggiungono disturbi del sonno, in particolare insonnia, e disturbi alimentari che provocano una riduzione di alimentazione e quindi un dimagrimento».

«Quando ci sono tendenza al pianto, tristezza costante, alterazione del ritmo del sonno, riduzione delle attività sociali e di quelle relazionali, è il momento di richiedere l’intervento di uno psichiatra»

Una situazione, quella dello stato depressivo, che può essere causata da alterazioni biologiche o da esposizione a fattori traumatici o stressanti, sottolinea la specialista: «Alcune volte la depressione si manifesta senza che ci sia un motivo valido apparente, che possa portare a essere tristi, infelici, che procuri pensieri cupi o ripetitivi o spinga a piangere. Altre volte si verifica in seguito a una condizione di stress emotivo che può provocare un disadattamento con reattività depressiva. In ogni caso la variazione del tono dell’umore va sempre tenuta sotto controllo, diagnosticata e trattata».

La depressione può avere molte forme, può presentarsi anche sotto forma di irascibilità. Un aspetto che riguarda soprattutto le persone più giovani, spiega la psichiatra: «Nei ragazzi - dice ancora la dottoressa Colucci - si possono sviluppare forme di irritabilità che sono conseguenza di una scarsa considerazione delle proprie capacità, di una scarsa autostima. Le risposte comportamentali possono dunque diventare aggressive in correlazione a un vissuto depressivo».

«La depressione può avere molte forme, può presentarsi anche sotto forma di irascibilità. Un aspetto che riguarda soprattutto le persone più giovani»

La buona notizia è che sulle forme depressive si può intervenire, conclude la dottoressa Colucci: «Prima lo si fa meglio è: il riconoscimento rapido della depressione permette una migliore prognosi e maggiori possibilità di guarire da una condizione che, se trascurata, può diventare tanto impattante da non consentire più una vita sociale soddisfacente».

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