Le nuove terapie contro la menopausa: c’è anche la «Tos»

L’INTERVISTA. La menopausa è una fase naturale nella vita di una donna che va affrontata come una nuova ripartenza del nostro fisico e non solo.

Ne parliamo con la dottoressa Barbara Bocconcello, responsabile della Ginecologia di Humanitas Gavazzeni e Castelli di Bergamo.

Cos’è la menopausa?

«È la totale assenza per un anno intero di perdite ematiche a livello vaginale. È importante distinguerla dalla pre-menopausa che è invece caratterizzata da un’alternanza di cicli anche irregolari».

Quali sono gli esami cui ci si deve sottoporre per avere la certezza di essere entrate in questa fase della vita?

«Sicuramente esami specifici ormonali (in particolare le FSH e le LH prodotte a livello ipofisario), insieme all’estradiolo tra gli estrogeni. Inoltre sono utili anche altri esami ormonali tra cui quello della tiroide: spesso noi donne siamo soggette a tiroiditi misconosciute e la tiroide non funzionante può portare dei sintomi a volte anche sovrapponibili o similari a quelli della menopausa. Quindi esami ematici generali e, sicuramente importanti, il calcio e la vitamina D. Una volta entrate in menopausa, senz’altro la MOC, la densitometria ossea, per valutare un’eventuale osteoporosi. Importantissima è infine l’ecografia transvaginale che oltre a visualizzare la struttura dell’utero, che diventa più fibromatosa, ci permette di vedere l’endometrio: se si ispessisce può essere segnale di un’iperplasia da endometrio o la porta d’ingresso del tumore dell’endometrio. Si tratta di controlli che è bene fare annualmente».

L’alimentazione e l’attività fisica sono due aspetti importanti che possono essere gestiti al meglio facendosi supportare anche da altri specialisti per impostare un programma su misura

Sono diverse le trasformazioni che la menopausa porta nel corpo di una donna.

«Sì, decisamente. A livello corporeo c’è purtroppo un aumento del peso; le donne lamentano un diverso funzionamento del metabolismo: pur mangiando come prima non si riesce a mantenere la linea e si ha una localizzazione del peso soprattutto a livello addominale dell’adipe. Ci sono poi i sintomi più frequenti, vale a dire le “famose” vampate, le sudorazioni diurne e notturne, che interessano almeno l’80% delle donne. A questi si possono associare insonnia, cefalea, anche depressione per il crollo degli ormoni che possono riacutizzare un evento ansiogeno, depressivo. Importante anche è la sindrome genito-urinaria: problemi di incontinenza urinaria, prurito e bruciore a livello locale. Anche a livello della pelle, del connettivo, abbiamo una trasformazione con un assottigliamento della pelle in generale. Un altro aspetto è il calo della libido dovuto al crollo ormonale a cui si associa un’atrofia locale con secchezza dei tessuti».

Si può fare prevenzione?

«Diciamo che stili di vita corretti e sani aiutano a gestire meglio la menopausa che, per questo, necessita di un approccio multidisciplinare. Quindi, alimentazione e attività fisica sono sicuramente due aspetti importanti che possono essere gestiti al meglio facendosi supportare anche da altri specialisti per impostare un programma su misura».

Parliamo di cure. A che punto siamo?

«Dal punto di vista delle terapie, oggi ce ne sono diverse e non solo la terapia sostitutivo-ormonale, la cosiddetta TOS, cioè estrogeni e progesterone, sempre meno utilizzata per i suoi possibili effetti collaterali. In alternativa, sono stati sviluppati numerosi integratori che non hanno effetti collaterali e riescono a contenere o anche eliminare i disturbi della menopausa, dalla vampata all’insonnia, e agiscono anche a livello metabolico».

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