La diastasi addominale, un problema non solo estetico

CHIRURGIA GENERALE . Le cause per cui i muscoli addominali possono allontanarsi sono tra le più diverse.

Può manifestarsi dopo la gravidanza, per sforzi eccessivi o ancora a causa del sovrappeso o obesità e dell’età, causando sintomi che vanno dal mal di schiena al gonfiore addominale. È la diastasi addominale o diastasi dei retti dell’addome, un problema frequente, non solo estetico ma funzionale, che oggi si può risolvere con un intervento chirurgico innovativo e mini-invasivo con tecnica Mi-Sar. Ne parliamo con la dottoressa Francesca Ciccarese e la dottoressa Adelinda Zanoni, referenti di Chirurgia generale, Chirurgia di parete e Coloproctologia dell’Unità Operativa di Chirurgia generale del Policlinico San Marco, dove la correzione della diastasi addominali viene effettuata con una tecnica laparoscopica minivasiva innovativa chiamata Mi-Sar con ottimi risultati.

Cosa è la diastasi addominale?

«La diastasi addominale consiste nella separazione e progressivo allontanamento dei muscoli retti addominali dalla linea mediana, sottile membrana fibrosa che divide i muscoli retti addominali in due sezioni. In altre parole la linea alba si “rilassa” perdendo elasticità in modo patologico lungo il suo diametro trasverso. I muscoli retti addominali, che corrono verticalmente nel contesto della parete addominale centrale, dal torace fino al pube, sono i muscoli principali della parete dell’addome e hanno la funzione di consentire i movimenti quali flessione ed estensione e dare stabilità e sostegno al tronco ed al pavimento pelvico. Questo in condizioni fisiologiche. Se però i muscoli retti con le proprie fasce di rivestimento e la linea alba subiscono una distensione forzata consegue un assottigliamento tale per cui si perde la funzione di sostegno, rinforzo naturale e contenimento per l’addome con lo sviluppo della diastasi addominale e i problemi ad essa correlata».

Quali sono le cause?

«Le cause per cui i muscoli addominali possono allontanarsi sono diverse. In gravidanza è evidente nel 66% delle donne nel terzo trimestre. Persiste nel 30-60% delle donne dopo il parto. Interessa soprattutto le donne che hanno esercitato attività sportiva prima e durante la gravidanza. La percentuale aumenta nelle gravidanze successive e nelle gemellari, così come l’entità della diastasi e del danno parietale. C’è poi l’eccessivo sport e sforzo fisico. L’attività sportiva non regolamentata può comportare la lacerazione dei muscoli retti e della linea alba e la conseguente diastasi dei muscoli retti da eccessivo sforzo fisico. Anche l’aumento progressivo del peso corporeo determina una distensione della muscolatura addominale e la trasformazione della linea alba in una lamina aponeurotica, non in grado di contenere adeguatamente i visceri addominali nella cavità. Tra i fattori che potrebbero causare diastasi addominale troviamo le malattie del collagene, con le modificazioni tissutali che determinano. Anche l’età avanzata porta alla lassità tissutale».

Come si manifesta?

«Il segno tipico di diastasi addominale è una modifica della forma dell’addome con fuoriuscita di un “rigonfiamento centrale” lungo la linea alba, sopra o sotto il livello dell’ombelico, evidente soprattutto durante i movimenti che aumentano la pressione intraddominale (per esempio durante i crunch, i colpi di tosse, il ponzamento). A questo aspetto estetico spesso però si associano problemi funzionali importanti, causati dalla diastasi, tra cuilombalgia, con un cambiamento dell’assetto posturale; incontinenza urinaria, precisamente da sforzo in seguito a colpi di tosse, starnuti, esercizio fisico; gonfiore e/o dolore addominale, difficoltà digestive, nausea; alterazioni della meccanica respiratoria, spesso associata ad un’ernia della parete addominale (es ombelicale o epigastrica)».

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