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Mercoledì 29 Gennaio 2025
La «buona» relazione tra il medico e il paziente
BIOETICA. Il cuore del «prendersi cura» sta nel fatto che la dignità della persona non cambia perché è malata: vale a prescindere dalla malattia.
È proseguito venerdì 24 gennaio con un approfondimento sul rapporto curante-paziente e sul consenso informato il ciclo di incontri di formazione dedicato alla bioetica, promosso da From – Fondazione per la Ricerca Ospedale di Bergamo Ets insieme ad Asst Papa Giovanni XXIII di Bergamo. Un’iniziativa, rivolta agli operatori sanitari ma non solo, che punta l’attenzione sull’importanza che le domande poste da questa disciplina hanno nella pratica clinica, soprattutto di fronte alla trasformazione tecnologica in atto.
«Una relazione che la tecnologia non può sostituire»
«La relazione curante-paziente contiene due dimensioni: quella chiamata “grammaticale”, cioè l’insieme delle regole e delle procedure che orienta l’agire medico, e quella “semantica”, di contenuto, cioè la relazione tra i due soggetti – spiega Adriano Pessina, membro del direttivo del Centro di ricerca sulla filosofia della persona “Adriano Bausola” e del Centro di ateneo di Bioetica e Scienze della Vita dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano -. Le due dimensioni devono essere ben integrate tra di loro. Una buona relazione tra curante (non solo medici, ma anche infermieri e altre figure che si prendono cura della persona) e paziente è fondamentale passare dalla conoscenza della malattia alla conoscenza del malato. Tenendo conto del fatto che in realtà non c’è il malato ma c’è la persona che è malata, la cui dignità non cambia nonostante la malattia, perché la persona vale malgrado la malattia. Qui risiede il cuore del prendersi cura. E una relazione così non può essere sostituita dalla tecnologia, nemmeno dall’Intelligenza Artificiale». Tra gli approfondimenti dell’incontro, il delicato tema del consenso informato dei trattamenti sanitari e il contenuto della legge 219 del 22 dicembre 2017 che lo disciplina. «Ci sono molte asimmetrie nella malattia perché il paziente vive la propria malattia, mentre il medico conosce quel tipo di malattia in generale – conclude Pessina – C’è la questione di un rapporto sempre rispettoso del paziente, l’attenzione anche alla sua intera dimensione esistenziale. Nella cura bisogna, in sintesi, puntare sull’idea dell’abito sartoriale, passando dalla patologia al paziente».
L’importanza della formazione
«Tra i compiti di From, oltre alla ricerca clinica a supporto dell’Ospedale di Bergamo e indipendente, c`è anche quello della formazione – spiega Francesco Biroli, responsabile Area Neuroscienze di From –. Negli anni molto si è fatto per sviluppare un rapporto curante-paziente sempre più chiaro, trasparente, efficace e in cui si forniscono informazioni complete sulla salute delle persone. Incontri come questi, dove si mettono in evidenza gli aspetti etici di questa relazione, possono aiutare in particolare il personale sanitario a migliorare ulteriormente questo dialogo, con importanti benefici anche di tipo clinico». «La bioetica può fornire al personale sanitario un approccio che completa gli aspetti più propriamente tecnici – aggiunge Mirco Nacoti, della Sc Anestesia e Rianimazione 4 dell’Asst Papa Giovanni XXIII di Bergamo – In particolare, una metodologia di lavoro che permette di porsi domande di senso. Proprio la legge sul consenso informato spiega chiaramente che il tempo dedicato alla relazione tra curante e paziente è parte della cura».
Gli appuntamenti
I prossimi appuntamenti puntano l’attenzione su «Proporzionalità delle cure e fine vita» (21 febbraio) e «L’esperienza umana nell’epoca dell’Intelligenza Artificiale» (21 marzo). Gli incontri sono affidati ai professori Alessio Musio e Adriano Pessina del Centro di ricerca sulla filosofia della persona “Adriano Bausola” dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, e si svolgono tutti presso l’Ospedale di Bergamo – aule formazione, Torre 7. Iscrizioni scrivendo a [email protected], maggiori informazioni nella sezione «Area Operativa – Eventi» del sito fondazionefrom.it.
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