Il tumore del colon retto, nuove tecniche per l’urgenza

CHIRURGIA. Il tema è stato trattato nel corso dei lavori del congresso di Acoi, affidato a Pierpaolo Mariani.

Il tumore del colon retto rappresenta una delle neoplasie più diffuse con circa 50.500 nuove diagnosi nel 2023. Sono 513.000 le persone viventi in Italia dopo una diagnosi di tumore del colon retto, la sopravvivenza a 5 anni dalla diagnosi è pari al 65% negli uomini e 66% nelle donne; nella realtà di Bergamo e provincia, il numero di nuovi casi medi annui è pari a 687.

Il miglioramento delle cure fornite ai pazienti affetti da tumore colo-rettale può avvenire esclusivamente con il costante aggiornamento e miglioramento delle performance cliniche dei membri che fanno parte dei gruppi multidisciplinari che si occupano dei pazienti affetti da questa patologia. Chirurghi, oncologi, radioterapisti, radiologi, patologi, gastroenterologi ed infermieri sono tutti chiamati ad elevare il livello delle proprie competenze per essere sempre più adeguati alle sfide che questa patologia pone.

Quest’anno l’Acoi (Associazione Chirurghi Ospedalieri Italiani) ha voluto valorizzare un argomento di grande rilevanza, quale l’urgenza oncologica e ha affidato, nell’ambito di Acoi Lombardia, al dott. Pierpaolo Mariani, direttore della struttura complessa di Chirurgia generale dell’ospedale Pesenti Fenaroli di Alzano Lombardo, il compito di organizzare un evento regionale sull’urgenza oncologica in chirurgia colo-rettale.

Il tema è stato l’organizzazione e la gestione di tali urgenze. «Scopo delle relazioni, delle letture, delle tavole rotonde e dei momenti di discussione - sottolinea il dott. Mariani - è stato definire lo stato dell’arte sulla materia, alla luce delle recenti evidenze scientifiche in un’ottica di un approccio sempre più multidisciplinare. Particolare attenzione è stata posta ad Acoi giovani con una sessione video dedicata. La grande competenza chirurgica lombarda ha consentito anche di valorizzare l’approccio multidisciplinare, rendendo il simposio un momento formativo importante nell’ampio panorama offerto da Acoi».

Il congresso si è svolto il 12 giugno presso lo spazio «Fase» di Alzano Lombardo. Hanno partecipato quasi duecento addetti ai lavori. I relatori, oltre sessanta, provenienti da tutta Italia, sono stati organizzati in diverse sessioni tematiche. La sessione I (Urgenza oncologica colo-rettale: stato dell’arte), sessione II (Timing ed approccio chirurgico all’urgenza oncologica colo-rettale nelle situazioni complesse), lettura magistrale (L’evoluzione tecnologica nella chirurgia oncologica colo-rettale), tavola rotonda (Aspetti medico legali sul consenso informatico in chirurgia d’urgenza colo-rettale), sessione III (la complessità dell’approccio multidisciplinare in urgenza oncologica colo-rettale) e al termine una sessione video Acoi giovani.

L’obiettivo è stato quello di proporre degli incontri poli-specialistiche e trasversali, così da poter restituire ai partecipanti una visione a tutto tondo del tema ed ogni sessione si è conclusa con una discussione condotta dagli esperti presenti. Una sessione dedicata alla tematica medico-legale sul consenso informato in presenza di avvocati e magistrati sottolinea ulteriormente la completezza della trattazione degli argomenti e la sensibilità di Acoi a supportare i clinici nella tutela medico-legale.

Al Congresso ha presenziato anche il prof. Giorgio Danelli, direttore della Scuola di specializzazione in Chirurgia generale dell’Università degli Studi di Milano, che si è dedicato all’approfondimento dei casi presentati in modalità video da 4 giovani chirurghi.

«Ne approfitto per ricordare che la prevenzione è essenziale non solo per una corretta diagnosi, ma anche per un eventuale trattamento tempestivo ed efficace - tiene a precisare il dott. Pierpaolo Mariani -. Se la diagnosi e il trattamento sono precoci, le possibilità di sopravvivenza aumentano notevolmente. È quindi fondamentale promuovere e incentivare lo screening, che in prima battuta consiste in un semplice esame delle feci per la ricerca del sangue occulto – rimarca il dott. Mariani –. Il test per il sangue occulto fecale è semplice, non invasivo e di facile esecuzione. In caso di positività, consente di proseguire con l’iter diagnostico».

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