La salute / Bergamo Città
Domenica 19 Luglio 2020
Il sole e gli occhi
non vanno d’accordo
Non solo pelle. Anche gli occhi devono essere protetti dai raggi solari. Il rischio, infatti, se non si adottano le giuste precauzioni, è che con il passare del tempo possano sorgere problemi e patologie anche serie.
Quali sono allora le regole da seguire? E quali gli esami che permettono di valutare eventuali danni, anche iniziali? Lo abbiamo chiesto al dottor Claudio Savaresi, responsabile dell’unità di oculistica del Policlinico San Marco, dove è possibile effettuare percorsi diagnostici personalizzati finalizzati a risolvere, laddove possibile, i problemi oculari con trattamenti e strumentazioni all’avanguardia.
Quali sono i principali danni che i raggi UV possono causare agli occhi?
«Come succede per la pelle, anche nel caso degli occhi i raggi UV, se “presi” senza adeguata protezione, possono causare disturbi nell’immediato – come la fotocheratite, cioè l’infiammazione della cornea - ma anche danni da “fotoinvecchiamento” favorendo nel tempo l’insorgenza di patologie come la cataratta, la maculopatia e il pterigio. La prima consiste nell’opacizzazione del cristallino, ovvero la piccola lente all’interno dell’occhio che mette a fuoco le immagini e permette di vedere gli oggetti chiari e nitidi. La degenerazione maculare, invece, è una malattia della macula, ovvero la parte centrale della retina, a causa della quale l’occhio perde la visione della parte centrale. Lo pterigio, infine, è una neoformazione della congiuntiva che si sviluppa sulla cornea, una sorta di “pellicina” che può estendersi fino alla pupilla, interferendo così con la capacità visiva».
Come si proteggono?
«È fondamentale usare fin dalla giovane età gli occhiali da sole. Attenzione, però, non va bene un occhiale qualsiasi. Per le lenti è importante rispettare alcune regole: quelle che garantiscono la maggior protezione sono le polarizzate, che consentono una visione nitida e riducono l’affaticamento oculare. Negli ultimi anni sono state create lenti in grado di garantire la massima percentuale di schermatura nei confronti dei raggi UVA e UVB. La capacità di filtrare la luce è indicata da un numero da 0 a 4: in caso di pieno sole è consigliabile il 3. Anche il colore delle lenti conta: marrone, verde e grigio difendono bene dalla luce intensa, non falsano i colori originali e possono essere associate a lenti graduate. Un’altra regola è diffidare degli occhiali non marchiati CE che oltre a non proteggere gli occhi potrebbero persino danneggiarli. Per prevenire danni da UV può anche essere utile assumere integratori contenenti luteina e axantina, sostanze antiossidanti che aiutano a neutralizzare i radicali liberi, coinvolti nei processi d’invecchiamento cellulare e nella degenerazione maculare dell’occhio legata all’età».
Cosa si può fare invece per diagnosticare per tempo eventuali danni?
«Oggi abbiamo a disposizione una diagnostica per immagini estremamente sofisticata che permette di anticipare l’evoluzione delle patologie. Conseguentemente è necessario sottoporsi a visite regolari, che se dovessero far intravedere un possibile sviluppo della patologia, possono avvalersi dell’utilizzo di strumentazioni all’avanguardia che permettono di verificare nel dettaglio tutti gli strati, segmento per segmento, delle le strutture oculari e far sì evitare di curare la malattia nelle fasi avanzate ma intervenire precocemente prima che si manifesti completamente».
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