La salute / Bergamo Città
Lunedì 06 Gennaio 2025
Il freddo danneggia la pelle dei bambini
CONSIGLI . Con la «dermatite atopica» gli indumenti a contatto diretto
con il corpo devono essere in cotone.
La pelle è l’organo di collegamento tra il nostro corpo e il mondo esterno, la struttura che per prima entra in contatto con gli elementi che ci circondano – qualsiasi sia la loro natura: fisica, atmosferica, termica, ecc. – e ne subisce gli influssi in positivo e in negativo. Il freddo e le temperature basse caratteristiche della stagione invernale, in generale, possono causare problemi alla pelle. Tra i bambini, soprattutto ma non solo, il più diffuso di questi è la dermatite atopica, patologia di cui parliamo con il dottor Maurizio Nudo, responsabile del Servizio di Dermatologia di Humanitas Castelli a Bergamo.
Dottor Nudo, in che cosa consiste e quali sono le cause della dermatite atopica che colpisce i bambini?
«La dermatite atopica è un’infiammazione cronica della pelle che procura un forte prurito. Si sviluppa in particolare nei piccoli che hanno già di per sé una pelle atopica – cioè secca, iper reattiva – ed è dovuta a un’ereditarietà da parte di almeno uno dei due genitori. Quando una pelle particolarmente sensibile come questa viene sottoposta a sbalzi termici, con passaggi bruschi dal caldo al freddo o viceversa, si può venire a creare un vero e proprio shock termico per cui la superfice della cute, già secca di suo, lo diviene ancora di più tendendo a desquamarsi e a innescare meccanismi di irritazione».
Quali parti del corpo sono interessate, principalmente, da questa dermatite? E quali ne sono gli effetti?
«Si può localizzare in zone ben definite come il viso, le pieghe all’interno del gomito e quelle poste nel retro delle ginocchia, oltre alle superfici anteriori e posteriori delle braccia. La dermatite atopica si evidenzia con rossore ed escoriazione, oltre agli eventuali esiti legati al prurito, perché il bambino grattandosi può provocarsi piccole ferite che possono essere la porta d’ingresso di infezioni batteriche, soprattutto nel caso in cui le mani del bambino non siano del tutto pulite».
Quali sono i consigli per i genitori che riscontrano problematiche di questo tipo nei loro piccoli?
«In presenza di dermatite atopica – ma anche in via preventiva, nel caso ci sia familiarità – la prima accortezza riguarda la scelta degli indumenti da utilizzare sui bambini. Quelli che sono a contatto diretto con la pelle devono essere in cotone e avere tonalità chiare. La lana, anche se tiene più caldo, è allergizzante e irritante e per questo deve essere tenuta lontana dalla pelle. Lo stesso discorso vale per le fibre sintetiche e per i capi colorati, che possono rilasciare pigmenti o colore dannosi, se non addirittura tossici per la cute. È necessario, inoltre, evitare il contatto con tappeti o moquette, ricettacoli di polvere e acari. In casa, poi, non bisogna esagerare con le temperature calde, perché le principali problematiche che riguardano i bambini cosiddetti “atopici” sono date proprio, come detto, dagli sbalzi termici».
Ci sono altri accorgimenti da osservare?
«Sì, due altri aspetti importanti sono quelli che riguardano la detersione e l’idratazione della pelle del bambino, che va anzitutto lavata con detergenti oleosi. Io consiglio sempre di utilizzare oli da bagno che non fanno molta schiuma, perché un buon detergente non si giudica dalla forma schiumogena, ma dall’idratazione, e il migliore, da questo punto di vista, è proprio l’olio da bagno. Oltre alla detersione, bisogna assicurare alla pelle una buona idratazione, che può essere ottenuta con l’utilizzo di prodotti a base di vaselina bianca e creme a base di glicerina, non troppo grasse o profumate, perché il profumo contiene sostanze chimiche che possono portare alla presenza di irritazioni, in particolare a dermatiti allergiche».
Quando la dermatite atopica si evidenzia, che cosa fare?
«Rivolgersi al proprio medico o a un dermatologo, evitando le soluzioni fai da te, che a volte contribuiscono a peggiorare la situazione, anziché a risolverla».
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