Il digiuno intermittente migliora il calo del peso

LO STUDIO. «Tre» concentra i pasti in una finestra temporale di otto - dieci ore. L’alimentazione a tempo limitato assicura un miglior controllo della glicemia.

Si chiama «Tre» (Time-Restricted Eating, alimentazione a tempo limitato) ed è una forma di digiuno intermittente che consiste nel concentrare i pasti in una finestra temporale di 8-10 ore. Un nuovo studio promuove questa strategia, perché consente di raggiungere risultati anche solo leggermente migliori sul controllo del glucosio, sulla massa grassa e sulla perdita di peso rispetto a una classica dieta standard che non limita il tempo in cui si possono assumere cibi.

Lo studio nel dettaglio

Il lavoro è pubblicato su «Annals of Internal Medicine» ed è stato condotto da ricercatori di The Salk Institute e Ucsd Medicine (University of California San Diego), che hanno valutato, in uno studio randomizzato controllato su adulti con sindrome metabolica, l’effetto di associare lo schema «Tre» a una consulenza nutrizionale standard, rispetto all’adottare solo quest’ultima. I dati hanno rivelato che si ottiene un miglioramento maggiore, anche se il vantaggio è di misura modesta sui tre fattori esaminati. Gli autori hanno studiato i dati di 108 partecipanti con indice di massa corporea (Bmi) elevato, e valori sopra soglia di emoglobina glicata o glicemia a digiuno caratteristica del prediabete.

Tre mesi di test

Le persone arruolate sono state assegnate in modo casuale a due gruppi con interventi diversi: nel primo, ai partecipanti sono state fornite raccomandazioni nutrizionali e sullo stile di vita standardizzate ed è stato consigliato di continuare le loro abitudini alimentari. Al secondo gruppo sono state fornite le stesse raccomandazioni nutrizionali, ma è stata assegnata loro anche una finestra alimentare personalizzata di 8 - 10 ore. I ricercatori hanno monitorato da remoto l’intervento per tre mesi, durante i quali i partecipanti hanno registrato ogni giorno i tempi dell’assunzione alimentare nell’App «myCircadianClock». L’esito primario era rappresentato dai cambiamenti nella glicemia a digiuno, mentre gli esiti secondari includevano i cambiamenti nell’emoglobina glicata e nei parametri cardiometabolici.

L’analisi dei risultati

I risultati hanno evidenziato che, rispetto a chi ha ricevuto solo la guida nutrizionale classica, il gruppo «Tre» ha ottenuto una maggiore perdita di peso, ma anche una percentuale maggiore di peso perso in termini di grasso, il che suggerisce che questa forma di digiuno probabilmente comporta un rischio inferiore di deterioramento muscolare associato alla perdita di peso, ragionano gli autori dello studio.

Inoltre, sebbene i cambiamenti siano stati modesti, il gruppo «Tre» ha osservato un maggiore miglioramento nel controllo della glicemia e nei livelli di emoglobina glicata. In definitiva, i dati indicano che questo digiuno intermittente è «un efficace intervento pratico sullo stile di vita con benefici per la regolazione glicemica e la salute cardiometabolica».

Il lavoro aumenta il numero di ricerche esistenti sullo schema «Tre» e le sindromi metaboliche. L’innovazione metodologica data dall’uso dell’App apre pure la possibilità di condurre ulteriori studi futuri in remoto e su larga scala. (Medicinainterna/33)

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