Il 7,5% dei «prematuri» nasce prima della 28ª settimana

L’ALLARME. Essenziale che È e pediatri aumentino la consapevolezza fra i medici degli adulti.

La nascita pretermine rappresenta una sfida significativa per la salute pubblica, in particolare per i neonati estremamente pretermine, cioè, nati prima della 28ª settimana di gestazione (che secondo i dati del Rapporto 2023 del Network Innsin sarebbero il 7,5% del totale dei prematuri).

«Molti dei nati estremamente pretermine riescono a condurre una vita più o meno normale»

Grazie ai progressi della medicina, la sopravvivenza di questi piccoli è aumentata significativamente negli ultimi decenni.Tuttavia, la prematurità estrema è associata a un aumento del rischio di complicazioni non soltanto nell’epoca neonatale, ma anche in età scolare e nell’età adulta. Di questi aspetti si è discusso nel recente XXX Congresso nazionale della Società Italiana di Neonatologia (SIN). «Nonostante le numerose sfide, molti dei nati estremamente pretermine riescono a condurre una vita più o meno normale», afferma Luigi Orfeo, presidente della SIN.

«La qualità della vita può essere compromessa»

«Tuttavia - ha proseguito Luigi Orfeo - , è chiaro che la qualità della vita può essere compromessa rispetto ai coetanei nati a termine, per la necessità di un maggiore supporto medico, educativo e sociale. Gli adulti nati estremamente pretermine, infatti, affrontano una serie di problemi che possono influenzare la loro vita durante l’adolescenza e l’età adulta e sebbene molti di questi riescano a superare le difficoltà e a condurre una vita soddisfacente, è fondamentale riconoscere e affrontare tempestivamente le sfide che possono emergere».

Le soluzioni possibili

Interventi precoci, un adeguato supporto medico e psicosociale e un’educazione personalizzata possono contribuire a migliorare significativamente la qualità della vita di questi individui, aiutandoli a raggiungere il loro pieno potenziale.

«È essenziale, quindi, che i neonatologi e i pediatri si adoperino per aumentare la consapevolezza riguardo le conseguenze a lungo termine della nascita molto pretermine nel mondo medico dell’adulto, per migliorare l’assistenza, strutturando programmi di medicina di transizione e di follow up a lungo termine», ha concluso il presidente SIN, Orfeo.

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