Humanitas Gavazzeni, l’intelligenza artificiale aiuta a prevenire le cadute dei pazienti

LO STUDIO. Finanziato dal 5x1000 di Fondazione Humanitas, un sistema di telecamere collegate all’intelligenza artificiale segnala al personale ospedaliero il rischio di possibili cadute.

Un sistema basato sull’intelligenza artificiale per ridurre il tasso di cadute accidentali dei pazienti durante la loro degenza ospedaliera. È lo studio che Humanitas Gavazzeni sta portando avanti, finanziato dal 5x1000 di Fondazione Humanitas. Si tratta di un software in grado di analizzare i movimenti dei pazienti, segnalando in tempo reale al personale infermieristico, attraverso uno smartphone, il rischio di potenziali pericoli.

Monitorati 52 posti letto

Le telecamere collegate all’intelligenza artificiale sono state installate in 26 camere di degenza, per una copertura totale di 52 posti letto. In base al tipo di movimento dei pazienti, il sistema invia al personale un segnale d’allarme, indicando il rischio di possibili cadute: ad esempio, irrequietezza a letto, tentativo di uscita dal letto e dalla stanza, uscita dalla toilette ritardata, caduta. Il sistema analizza solo i movimenti e non registra immagini, garantendo, attraverso un sofisticato software, la privacy dei pazienti.

«Se i risultati continueranno a essere positivi, l’applicazione potrà essere estesa a un maggior numero di posti letto che ospitano pazienti a rischio caduta»

«In Humanitas un gruppo di lavoro permanente si occupa di portare avanti strategie di miglioramento per contenere il rischio delle cadute accidentali», dice Erik Perego, responsabile del progetto e Risk manager di Humanitas Gavazzeni e Castelli. «Questi continui accorgimenti hanno permesso di portare l’incidenza delle cadute accidentali dal 4 per 1.000 giornate di degenza nel 2020 al 2,9 per 1.000 attuale. Tuttavia, crediamo sia possibile ridurre ulteriormente l’incidenza del fenomeno attraverso nuovi sistemi di controllo e rilevazione, quali quelli apportati dall’informatizzazione e dall’intelligenza artificiale».

La prima volta in Italia

L’utilizzo di questo sistema in ambito ospedaliero rappresenta una prima volta in Italia, dopo diverse applicazioni di successo nelle strutture sanitarie del nord Europa: «Oltre alla riduzione dei danni al paziente che una caduta comporta e ai relativi costi sociali, questo sistema apporta benefici anche all’ospedale stesso in termini di riduzione di esami diagnostici supplementari, cure relative, prolungamento della degenza», spiega Alessandro Liguori, Amministratore Delegato e Direttore Generale di Humanitas Gavazzeni e Castelli. «Se la prosecuzione prospettica della ricerca su un numero ampio di pazienti confermerà la significatività del sistema registrato con lo studio di fattibilità preliminare, l’applicazione potrà essere estesa a un maggior numero di posti letto che ospitano pazienti a rischio di caduta. Il legame tra Ricerca e Cura in Humanitas è molto profondo e indissolubile. La nostra storia conferma che la continua ricerca di soluzioni innovative, nel tempo, ha portato a grandi scoperte che in questi anni si sono tradotte in diagnosi più tempestive e raffinate, cure sempre più efficaci, e una qualità di assistenza al malato in continuo miglioramento. Questo studio ne è un esempio».

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