
La salute / Bergamo Città
Giovedì 17 Aprile 2025
«Epifora», quando l’occhio lacrima in modo eccessivo
UTILE ANCHE LA CHIRURGIA. Il suo nome medico, epifora, non è molto diffuso e conosciuto, ma corrisponde all’eccessiva lacrimazione, disturbo che, quando si manifesta, riesce a essere piuttosto fastidioso.
Un problema dovuto all’ostruzione delle vie lacrimali che, per quanto riguarda gli aspetti legati alla cura, rappresenta un ottimo esempio di multidisciplinarità applicata. Si tratta infatti di una problematica di competenza degli oculisti, ma che oggi può essere curata con un intervento chirurgico che richiede la collaborazione degli otorinolaringoiatri.
«In alcuni ospedali come il nostro – conferma il dottor Alessandro Marchesi, specialista dell’Otorinolaringoiatria di Humanitas Castelli di Bergamo – si crea una stretta collaborazione tra le due equipe, per cui i colleghi dell’oculistica, una volta verificata la presenza di epifora, condividono con gli otorinolaringoiatri il caso specifico così che si possa intervenire con un intervento chirurgico eseguito “dall’interno”».
L’intervento chirurgico
Sì, perché l’eccessiva lacrimazione può essere risolta con un intervento chiamato dacriocistorinostomia, che permette di creare un nuovo passaggio per le lacrime e che può essere eseguito per via esterna – direttamente dall’oculista, con esecuzione che prevede un’incisione sulla pelle e che lascia quindi una piccola cicatrice sul viso –, o per via interna, con una tecnica più moderna e minimamente invasiva che prende il nome di dacriocistorinostomia endoscopica endonasale, eseguita dall’otorinolaringoiatra e dall’oculista con passaggio dal naso e quindi senza lasciare cicatrici visibili.
«L’intervento viene eseguito in sala operatoria a “quattro mani” – sottolinea il dottor Marchesi –, con somministrazione di anestesia generale, vista la delicatezza dell’area in cui si interviene: dal momento che si lavora sul dotto naso lacrimale, posto molto a ridosso della parete dell’orbita dell’occhio, sono richieste grande attenzione e un’assoluta immobilità del paziente».
i fastidi della lacrimazione eccessiva
La lacrimazione, quando eccessiva, può creare più di un fastidio a chi ne è colpito – difficoltà a vedere bene, ma anche di formazione di infezioni del sacco lacrimale che possono manifestarsi con dolore, gonfiore e secrezione purulenta –, per cui non deve essere tralasciata e sottovalutata. «Chi soffre di questo problema è bene si sottoponga a una visita oculistica – aggiunge il professor Mario Romano, responsabile del Centro Oculistico di Humanitas Castelli – durante la quale lo specialista esamina la situazione e prescrive una TAC con mezzo di contrasto introdotto direttamente nelle vie lacrimali, così da poter identificare la presenza di eventuali ostruzioni. In seguito il paziente viene sottoposto a una valutazione da parte dell’otorinolaringoiatra, che conferma o meno la necessità dell’intervento».
Dopo l’intervento il paziente può tornare a casa anche il giorno stesso, con l’impegno di seguire una terapia a base di colliri e spray nasali utili a facilitare la guarigione e prevenire eventuali complicazioni.
«È importante inoltre che il paziente segua alcune precauzioni – conclude il dottor Enrico Giacomotti, specialista del Centro Oculistico di Humanitas Castelli – come evitare di strofinare gli occhi, proteggersi dalla luce solare o dalle polveri e non esporsi a situazioni che potrebbero compromettere la cicatrizzazione. Dovrà infine effettuare controlli successivi per monitorare la guarigione».
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