Emodinamica, la formazione si fa in collegamento «calcistico»

LA CURIOSITÁ. Nove sale operatorie in diretta contemporanea in Italia sul modello della trasmissione «Tutto il calcio». E il «Papa Giovanni» diventa il Gewiss Stadium.

Una modalità innovativa e curiosa per fare formazione. I collegamenti in diretta dagli ospedali, una cabina di regia centrale, la linea che passa da una sala di emodinamica all’altra per raccontare le fasi salienti di un’operazione. Anche il «Papa Giovanni» ha partecipato ieri all’esperienza «Tutto il Calcio, minuto per minuto», evento formativo dedicato ai cardiologi interventisti, con nove ospedali coinvolti in Italia e centinaia di medici in linea per seguire e approfondire le proprie competenze. Un gioco di parole, quello scelto per il titolo, che rimanda certo alla celebre trasmissione radiofonica, ma che mette anche al centro il tema scelto per questa giornata: le procedure per il trattamento delle lesioni calcifiche delle coronarie, le più complesse tra quelle che sono associate a una angioplastica. A collegarsi dalla sala di emodinamica del «Papa Giovanni», ribattezzata «Gewiss Stadium» per restare in tema di calcio (giocato), è stata l’équipe dell’Unità di Cardiologia 3-Diagnostica interventistica: il cardiologo interventista Paolo Canova e il responsabile Luigi Fiocca hanno eseguito in diretta un intervento che ha permesso di trattare e modificare le lesioni coronariche calcifiche di una paziente 74enne.

Il cardiologo interventista Paolo Canova e il responsabile Luigi Fiocca hanno eseguito in diretta un intervento che ha permesso di trattare e modificare le lesioni coronariche calcifiche di una paziente 74enne

Tecnologia ad alto livello

Un’operazione resa possibile anche grazie a un sistema di imaging intra-coronarico con tomografia a coerenza ottica (Oct), una tecnologia di altissimo livello disponibile solo in pochissimi centri europei, tra cui appunto l’ospedale di Bergamo. «Quello scelto per l’iniziativa è un format innovativo – spiega il medico Paolo Canova –. Il titolo richiama la parola calcio, passione di tutti gli italiani, mentre le lesioni calcifiche sono quelle più sfidanti per i cardiologi interventisti. La placca aterosclerotica è normalmente morbida, più facile da trattare, mentre nelle lesioni calcifiche è come se si solidificasse, per via dei fattori di rischio più noti, e quindi il trattamento richiede una adeguata di preparazione e ha una maggiore complessità». Ogni centro ha illustrato una particolare metodica, e quella del «Papa Giovanni» ha permesso di vedere all’opera l’«orbitale» e soprattutto l’Oct: «L’orbitale – approfondisce Canova – è uno strumento che permette di “fresare” il calcio nella coronaria e fratturarlo, per far sì che gli stent da applicare si possano dilatare. Viene guidato dall’Oct, una tecnologia avanzatissima: è una luce a raggi infrarossi che permette di vedere dettagli fino a 5 micron». Per intendersi: un micron è un millesimo di millimetro, mentre l’occhio umano può «lavorare» al massimo su coronarie di due millimetri.

Due dirette in pochi giorni

È la seconda diretta in pochi giorni dalle sale di emodinamica del «Papa Giovanni»: a fine novembre, infatti, era stata eseguita una angioplastica in collegamento col congresso della Società italiana di cardiologia interventistica.

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