Dopo le abbuffate, meglio ristabilire l’equilibrio del microbiota

ALIMENTAZIONE. A maggior ragione dopo le feste, è importante conoscere il microbiota intestinale. L’intervista alla dottoressa Cristina Robba.

Le feste stanno volgendo al termine. E come ogni inizio anno è tempo di buoni propositi, tra cui mettersi a dieta o depurare l’organismo dopo gli abbondanti pranzi e cene in famiglia e con gli amici.

Prima però potrebbe essere utile sapere come sta il nostro microbiota intestinale, l’insieme dei microrganismi che vivono in simbiosi con noi, all’interno dell’intestino, e svolgono una funzione importantissima per tutto l’organismo. Un’alimentazione non equilibrata infatti può metterlo a rischio. Conosciamolo meglio insieme alla dottoressa Cristina Robba, nefrologo, responsabile dell’ambulatorio di Nutrizione Clinica del Policlinico San Marco e nutrizionista di Smart Clinic «Le Due Torri».

Cos’è il microbiota intestinale e che funzione svolge?

«È la comunità microbiche (batteri, virus, miceti o funghi, talvolta anche protozoi, cioè parassiti) che vivono all’interno dell’apparato digerente. In condizioni normali, questo insieme di esseri vive in uno stato di equilibrio, detto eubiosi, ed è in grado di svolgere numerose funzioni: contribuisce a mantenere forte il sistema immunitario, regola l’assorbimento dell’energia, permette di sintetizzare sostanze utili all’organismo, come le vitamine e protegge la barriera intestinale. Se lo stato di eubiosi si altera si parla invece di disbiosi. Numerosi studi epidemiologici hanno dimostrato che la disbiosi, a lungo termine, può essere correlata a patologie infiammatorie intestinali anche gravi. Anche sovrappeso, problemi di ansia, insonnia, disturbi della pelle possono essere legati alla presenza di una disbiosi intestinale».

Quali sono i principali nemici del nostro microbiota?

«L’equilibrio del microbiota può essere alterato da diversi fattori, tra i quali importante è un’alimentazione non equilibrata come quella che capita di seguire durante le feste. Durante i pranzi e le cene natalizie, c’è spesso un introito aumentato di dolciumi, quindi di zuccheri semplici che alterano il microbiota intestinale. La modifica della struttura del microbiota provoca l’aumento, da parte dei batteri che lo compongono, della produzione di alcuni enzimi metabolici che a loro volta sono coinvolti nel trasporto e nel metabolismo degli zuccheri stessi. Altre cause che possono alterare l’equilibrio del microbiota sono: fumo, consumo eccessivo di alcol, utilizzo di farmaci antibiotici, utilizzo di farmaci antinfiammatori, malattie gastro – intestinali, malattie infiammatorie croniche e obesità».

Come si fa a capire se è in equilibrio?

«Il primo passo è il cosiddetto test per la disbiosi intestinale. Si tratta di un semplice esame delle urine con il quale si valuta la presenza nelle urine di due metaboliti della digestione: l’Indicano e lo Scatolo. Se dall’analisi delle urine risulta un eccesso di scatolo è la spia di una disbiosi intestinale putrefattiva, spesso legata a una dieta povera di fibre. Al contrario un eccesso di Indicano è indice di una disbiosi di tipo fermentativo, spesso correlata a una dieta troppo ricca di carboidrati e zuccheri».

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