Cuore sotto controllo: anche gli smartwatch possono essere utili

Sabato prossimo, 18 giugno, si svolgerà tra le vie della città di Bergamo la manifestazione sportiva «StraWoman».

Arrivata alla sua 12ª edizione, la corsa è dedicata alle donne ma aperta a chiunque voglia passare una serata all’insegna della corsa e del benessere. Per la prima volta Humanitas Medical Care Bergamo, centro medico di città e provincia, sarà partner scientifico dell’evento. La corsa partirà alle ore 21 e attraverserà le vie del centro e di Città Alta ma dalle ore 15, sul Sentierone, sarà presente un a sorta di «village» dedicato alla prevenzione ortopedica grazie agli specialisti del centro medico Humanitas Medical Care di via Camozzi; sarà possibile eseguire test di valutazione dell’appoggio del piede, oltre che test per scoprire la salute di articolazioni e muscoli.

Non solo. All’interno delle «bag gara» ci sarà anche un libretto con consigli dedicati alla corsa a cura degli specialisti e delle specialiste di Humanitas Medical Care di Bergamo: dalla scelta alimentare prima e dopo la corsa alle scarpe più adatte, dalle regole in caso di infortunio ai consigli su come mantenere in salute il cuore. E proprio di cuore e di come si comporta sotto sforzo parliamo con il dottor Franco Santoro, cardiologo di Humanitas Gavazzeni e Humanitas Medical Care di Bergamo.

Dottor Santoro, correre fa bene al cuore?

«Sì, i benefici della corsa sull’apparato cardiovascolare sono numerosi perché, oltre a migliorare la circolazione, riduce alcuni fattori di rischio cardiovascolare. Aiuta a perdere peso, abbassa i livelli di zucchero nel sangue, riduce i valori di colesterolo cattivo e dei trigliceridi e, invece, aumenta i valori di colesterolo buono. Riduce lo stress e migliora la qualità del sonno».

Anche chi ha patologie cardiache può correre?

«Sì, l’attività fisica è fondamentale anche nei cardiopatici e può considerarsi parte della terapia: lo sport deve essere però inteso esclusivamente a scopo ludico e mai agonistico. L’ideale sarebbe correre a ritmo moderato tre - quattro volte alla settimana per un tempo totale massimo di due ore».

Quali sono i valori ideali della frequenza cardiaca durante la corsa?

«La frequenza cardiaca massima, ossia la soglia che non si dovrebbe mai superare durante lo sforzo fisico, si ottiene facendo una semplice sottrazione: si calcola sottraendo alla cifra di 220 la propria età. L’ideale sarebbe raggiungere e mantenere una frequenza cardiaca compresa fra il 75-80% della frequenza massima».

Quando la frequenza cardiaca è da considerarsi anomala?

«La frequenza cardiaca normalmente aumenta durante l’esercizio fisico, ma la presenza di un valore costantemente fuori norma e che interferisce con le quotidianità impone una valutazione cardiologica per andare a fondo sulla causa del problema e intraprendere l’adeguata terapia».

La tecnologia può venire in nostro aiuto per monitorare che la frequenza cardiaca non superi i valori ideali?

«Sì. Gli smartwatch, ad esempio, consentono di monitorare costantemente la nostra frequenza cardiaca segnalando eventuali aritmie, come le extrasistoli o, addirittura, fibrillazione atriale e tachicardie sovraventricolari che possono essere pericolose. Monitorare la frequenza cardiaca è importante anche e soprattutto durante l’attività sportiva, per verificare di non raggiungere valori troppo alti che potrebbero mettere a rischio la nostra salute».

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