
(Foto di Liana S su Unsplash)
CARDIOLOGIA. Spesso non dà sintomi evidenti, per questo è fondamentale effettuarne il controllo con regolarità.
Si stima che oltre 10 milioni di italiani abbiano valori di colesterolo superiori alla norma, un problema che sebbene esponga a un importante rischio per malattie cardiovascolari, spesso non viene trattato e affrontato. Invece è importante non sottovalutarlo ma adottare i giusti comportamenti e le opportune precauzioni per tenerlo sotto controllo anche avvalendosi, laddove necessari, di farmaci di ultima generazione. Ne parliamo con Alessandro Durante, responsabile dell’Unità di Cardiologia del Policlinico San Marco dove è stato attivato un ambulatorio dedicato proprio alla prevenzione e trattamento dell’ipercolesterolemie (colesterolo alto) e delle dislipidemie in generale.
«Con il termine dislipidemie si intende una serie di alterazioni della quantità di lipidi (grassi) nel sangue, in particolare trigliceridi e colesterolo. Quando i trigliceridi sono alti, si parla di ipertrigliceridemia. Le cause di trigliceridi alti sono spesso legate a uno stile di vita non sano, come dieta scorretta, sovrappeso, sedentarietà, abuso di alcol e fumo. Altre cause possono essere il diabete, l’ipotiroidismo, le malattie renali, l’assunzione di alcuni farmaci o i fattori ereditari».
Un eccesso di colesterolo (in termini medici ipercolesterolemia) infatti può accumularsi nelle arterie, rendendole più strette e rigide, aumentando così il rischio di infarti, ictus e altre malattie cardiovascolari
«Il colesterolo è sostanza sintetizzata dal fegato fondamentale per il corretto funzionamento del nostro organismo. Quando però i livelli sono troppo alti può diventare un nemico della nostra salute. Un eccesso di colesterolo (in termini medici ipercolesterolemia) infatti può accumularsi nelle arterie, rendendole più strette e rigide, aumentando così il rischio di infarti, ictus e altre malattie cardiovascolari. Il colesterolo alto spesso non dà sintomi evidenti, per cui molte persone non sanno di averlo. Per questo motivo, è fondamentale effettuare controlli regolari, soprattutto se si hanno familiari con problemi di colesterolo o se si conducono stili di vita poco salutari (come ad esempio, dieta ricca di grassi, sedentarietà, fumo)».
«Una delle cause principali del colesterolo alto è l’ereditarietà: alcune persone producono più colesterolo a causa di una predisposizione genetica. Un ruolo importante però è giocato anche da un’alimentazione troppo ricca di grassi saturi, attraverso la quale viene introdotto altro colesterolo rispetto a quello sintetizzato dall’organismo. Infine anche alcune condizioni, come il diabete, l’obesità, l’ipotiroidismo, possono aumentare i livelli di colesterolo nel sangue».
«Il primo approccio è basato sullo stile di vita: è importante seguire una dieta corretta ed equilibrata, ricca di frutta, verdura, derivati dei cereali (pane e pasta), legumi, pesce (no molluschi e crostacei). È consigliabile invece limitare il consumo carne, affettati, uova, latte e derivati, prestando attenzione anche all’uso dei condimenti»
«Il primo approccio è basato sullo stile di vita: è importante seguire una dieta corretta ed equilibrata, ricca di frutta, verdura, derivati dei cereali (pane e pasta), legumi, pesce (no molluschi e crostacei). È consigliabile invece limitare il consumo carne, affettati, uova, latte e derivati, prestando attenzione anche all’uso dei condimenti. Importante è poi svolgere, un’adeguata attività fisica che stimola la produzione di colesterolo buono, il cosiddetto “spazzino delle arterie” e ha quindi un’azione protettiva. Dal momento in cui, però, tutto questo non dovesse essere sufficiente o in caso siano presenti altri fattori di rischio cardiovascolare, lo specialista valuterà se ricorrere a terapie farmacologiche che la persona dovrà assumere tutta la vita. La terapia può avvalersi delle statine, farmaci che agiscono inibendo l’azione dell’enzima che svolge un ruolo chiave nella produzione del colesterolo nel fegato, oppure di nuovi farmaci come l’acido bempedoico, che agisce anch’esso inibendo la sintesi del colesterolo, l’ezetimibe che rallenta l’assorbimento e i nuovi farmaci basati su anticorpi monoclonali. È importante che la persona venga seguita dallo specialista per tutta la durata della terapia, in modo da constatarne l’efficacia, sorvegliarne gli eventuali effetti collaterali e gestirla al meglio».
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