«Clicca il Neo», una foto
previene danni più gravi
L’iniziativa gratuita: in maniera semplice si tiene controllata la pelle. Negli anni 2010-2015 anche a Bergamo sono aumentati i tumori cutanei.
Malgrado la pelle sia l’organo del nostro corpo più esposto alla visione, per cui ciascuno di noi la può vedere senza particolari indagini, ancora si sottovaluta il problema dei tumori cutanei, in particolare del melanoma, e si trascurano segni che potrebbero essere molto importanti per una diagnosi precoce. Questo tumore, che deriva dalle cellule che producono la melanina, è in aumento in tutti i Paesi occidentali, Italia compresa.
Anche per la nostra provincia per gli anni 2010-2015, si è osservata un’incidenza superiore per la popolazione che vive a Bergamo (158 casi totali per le donne, 135 per i maschi) rispetto a chi vive al sud della provincia, per esempio per Treviglio, dove si sono registrati 62 casi totali per le femmine e 69 per i maschi, dati che possono supportare questa ipotesi. Ma a fronte di questo aumento di incidenza, un dato positivo è che il tasso di sopravvivenza a 5 anni è oggi pari all’81%, migliorato rispetto agli anni precedenti e probabilmente legato a vari fattori associati, che vanno dalle asportazioni chirurgiche eseguite quando il tumore è in fase più precoce alle terapie più avanzate che si possono attuare nei casi più gravi (immunoterapia, biologici, ecc.) ed è fortemente influenzato dallo stadio di avanzamento del Melanoma. Per questa ragione è fondamentale la diagnosi precoce che prevede, per le persone a rischio, una visita di controllo dal dermatologo almeno una volta all’anno e ogni qualvolta si noti un nevo che cambia di colore, forma o dimensione oppure ne compaia uno nuovo in età adulta.
Queste problematiche, in parte, come già detto, dovute alle esposizioni volontarie ai raggi Uv nei decenni precedenti ed in parte al miglioramento delle tecniche diagnostiche, mettono in luce la necessità di sviluppare e diffondere azioni di prevenzione precoce che, nel caso dei tumori cutanei, possono essere facilitati dalla possibilità di controllare personalmente eventuali cambiamenti della pelle.
D’altra parte oggi la tecnologia informatica fornisce strumenti alla portata di tutti e facilmente utilizzabili nel campo della prevenzione e del controllo della salute. E termini come telemedicina e teledermatologia sono diventati di uso comune, soprattutto a causa della pandemia da SARS-CoV-2 che per lungo tempo ha praticamente bloccato le attività cliniche negli ospedali e negli ambulatori.
Proprio per favorire la diagnosi precoce del melanoma e fornire strumenti educativi in ambito sanitario, il Centro Studi Gised, associazione che dal 2002 promuove la ricerca clinica indipendente in ambito dermatologico, ha avviato Clicca il Neo, un progetto di teledermatologia che prevede l’uso di una app liberamente scaricabile sui propri smartphone sia per sistemi iOs che Android.
Nato nel 2015, il programma Clicca il Neo è stato, in un primo tempo, oggetto di una valutazione controllata nella provincia di Bergamo, con il patrocinio dell’Azienda per la tutela della salute (Ats) e della sezione Lilt provinciale. Successivamente, Clicca il Neo è stato mantenuto attivo nella provincia di Bergamo e, a partire da dicembre 2017, è stato attivato anche nella provincia di Vicenza come progetto dell’Azienda Ulss8 Berica.
Oggi il progetto Clicca il Neo, sviluppato e coordinato da Centro Studi Gised e sostenuto da un bando di ricerca della Lega italiana per la Lotta contro i tumori (Lilt), amplia il proprio raggio di azione rivolgendosi a tutti i cittadini maggiorenni, con particolare attenzione alle popolazioni più soggette, adulti, ma anche giovani, residenti nelle province di Bergamo, Benevento, Como e Vicenza. L’adattamento e manutenzione della app è curato dall’azienda informatica «S.P.S. sas» per conto di Centro Studi Gised. Il progetto avrà una durata di due anni e, al termine, l’analisi dei dati sarà effettuata dal Centro Studi Gised in collaborazione con la sede Lilt Milano Monza Brianza.
I residenti nelle province indicate potranno, semplicemente scaricando la app, inviare immagini di lesioni pigmentarie sospette insieme ad altre informazioni generali. Tramite la app, ai soggetti con lesioni individuate come sospette verrà suggerita una valutazione specialistica (presso i rispettivi centri Lilt o presso gli ospedali di riferimento) dai medici dermatologi che, in maniera volontaria e gratuita, partecipano al progetto nelle diverse province interessate.
Da segnalare che in alcune province particolare attenzione sarà dedicata alle persone più fragili come gli anziani ospitati nelle Rsa o ai giovani.
In maniera semplice e gratuita tutti potranno tenere sotto controllo la propria pelle, individuare precocemente un possibile melanoma, ricevere un consiglio diagnostico da medici esperti, e calcolare in maniera autonoma il proprio rischio di melanoma attraverso un calcolatore del rischio utilizzabile nell’app. Ribadiamo l’importanza di controllare la propria pelle e di notare eventuali nuove lesioni o cambiamenti di un nevo preesistente, per poter favorire delle diagnosi di melanoma in fase ancora precoce, quando può essere curato senza conseguenze e si può salvare una vita.
© RIPRODUZIONE RISERVATA