Cheratocono, intervenire precocemente è d’obbligo

OCULISTICA. Per correggere il difetto visivo ci sono diverse tecniche: dagli occhiali al trapianto di cornea.

Il cheratocono è una malattia degenerativa degli occhi poco conosciuta che colpisce circa una persona ogni duemila. Sul fronte, il direttore della struttura complessa di Oculistica dell’ospedale Bolognini di Seriate, dott. Piero Fontana è categorico: «Intervenire quanto più velocemente possibile è essenziale considerando che talvolta l’evoluzione della patologia risulta essere particolarmente rapida». A caratterizzare il cheratocono è la tipica forma a cono della cornea, ossia della struttura più esterna dell’occhio. Ciò, in virtù della deviazione dei raggi luminosi a partire dai quali si formano le immagini, provoca un astigmatismo irregolare che rende la visione sfuocata.

Tale patologia, che solitamente esordisce nell’adolescenza, è spesso bilaterale anche se può colpire i due occhi in modo asimmetrico, nel senso che con un occhio si vede meglio e con l’altro peggio. L’astigmatismo provocato dal cheratocono, in virtù della sua irregolarità, può determinare alterazioni visive che nemmeno le lenti correttive degli occhiali riescono a corregere pienamente. «Quando un paziente in giovane età si trova in queste condizioni c’è un’elevata probabilità che all’origine del problema vi sia il cheratocono» sottolinea il dottor Fontana. Per avere conferma che la riduzione dell’acuità visiva sia provocata dal cambiamento di forma della cornea bisogna sottoporsi a una topografia corneale. Grazie a questo esame, non invasivo, si ottengono immagini dell’occhio con cui si può giungere alla diagnosi di cheratocono.

Dopo la diagnosi di cheratocono bisogna in primo luogo correggere il difetto visivo. Per riuscirci, a volte è sufficiente l’utilizzo degli occhiali, ma nella maggior parte dei casi è necessario usare apposite lenti a contatto. Parallelamente, è fondamentale accertarsi se la malattia si sia stabilizzata o meno, così da capire se in futuro la forma della cornea cambierà ulteriormente. Per appurarlo, a distanza di qualche mese dalla prima, va ripetuta una seconda topografia corneale. Se da questo controllo emerge che la malattia è ancora in evoluzione, allora può essere opportuno intervenire per evitare che la situazione peggiori. Con la tecnica parachirurgica del cross-linking, è possibile indurre un irrigidimento della struttura corneale al fine di contrastarne il progressivo sfiancamento. Con il cross-linking in molti casi si riesce a bloccare l’evoluzione della patologia, riducendo le possibilità di dover successivamente ricorrere a un trapianto di cornea. Quindi è di fondamentale importanza giungere il più precocemente possibile a una corretta diagnosi.

Quando il cheratocono è in fase più avanzata oppure non si tollerano le lenti a contatto la soluzione migliore per la cura del cheratocono è il trapianto di cornea lamellare anteriore detto anche «Dalk» (Deep Anterior Lamellar Keratoplasty) che può essere eseguito con diverse tecniche. Nel trapianto lamellare anteriore «Dalk» si toglie la parte di cornea malata e si lascia l’endotelio sano della cornea stessa del paziente. Il vantaggio è una convalescenza più veloce e minori complicazioni rispetto a un intervento di cheratoplastica a tutto spessore.

A Seriate

L’Ambulatorio Cheratocono attivo presso l’Ospedale Bolognini di Seriate, la cui referente è la dott.ssa Alice Caristia, si pone l’obiettivo di ampliare l’offerta clinico-terapeutica presente sul territorio bergamasco prendendo in carico il paziente affetto da questa patologia o sospetta tale per seguirlo in tutto il suo percorso. Per accedere all’ambulatorio è necessaria l’impegnativa del medico per «visita oculistica + topografia corneale», indicando come quesito diagnostico «cheratocono» o «sospetto cheratocono». L’ambulatorio fa parte dell’unità operativa di Oculistica, diretta dal dott. Piero Fontana. L’attività dell’unità operativa comprende la gestione di ogni tipo di urgenza chirurgica oculistica, chirurgia della cataratta, chirurgia vitreoretinica, interventi per glaucoma, chirurgia palpebrale anche oncologica, chirurgia delle vie lacrimali (in collaborazione con l’Unità operativa di Otorinolaringoiatria) e iniezioni intravitreali.

Oltre alle visite ordinarie e di Pronto Soccorso, vengono svolte consulenze per i vari reparti dell’Ospedale Bolognini, in particolare è attivo un servizio di consulenza di screening per la retinopatia del prematuro (in collaborazione con la Unità operativa complessa di Patologia Neonatale). Vengono erogate diverse prestazioni ambulatoriali diagnostiche (Oct, fluorangiografia, ecografia, pachimetria, topografia corneale) e terapeutiche (trattamenti con Argon e Yag laser). È presente infine un servizio di ortottica che esegue visite ortottiche e perimetrie computerizzate.

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