Cardiologia, «Voci narranti» per esaminare i casi clinici

Patologie cardiovascolari illustrate, dal punto di vista delle ultime innovazioni terapeutiche, come in un immaginario dialogo tra specialista e paziente: è l’inusuale paradigma alla base del V congresso regionale Sismed, Società italiana scienze mediche dal titolo «Voci narranti: dal caso al clinico» che si è tenuto il 30 settembre al Centro congressi Giovanni XXIII, con il patrocinio di Anisè, Centro di psicologia clinica e della Casa di cura San Francesco.

«Ogni caso clinico è affrontato rispettando i tempi della comunicazione medico-paziente – spiega Elio Staffiere, cardiologo della Clinica San Francesco, a cui è affidato, insieme a Patrizia Rocca, il Comitato scientifico del Convegno – . La prima fase di narrazione del paziente (voce narrante, che è comunque «prestata» da uno specialista partecipante al convegno, che racconta i sintomi e i casi come se fosse il paziente), la risposta medica (il relatore), e la fase di discussione medico-paziente (discussione finale). L’obiettivo è anche quello di riflettere sulla complessità del rapporto tra cittadino e professionista della salute e della necessità di approfondire nostre competenze, per gestire al meglio la comunicazione in ambito sanitario».

Dopo i saluti dei vertici Sismed ecco i temi affrontati nel corso della giornata di studi: «Il cuore in gola» (Elena Lucca), «Un peso sul cuore» (Elena Perlasca), «Le gambe gonfie» (Valentino Colombi), «In vino veritas» (Luca Camozzi), «Ce l’hai un dolore» (Francesco Vattimo), a cui sono seguite le risposte di altri specialisti sull’acuzie delle diverse patologie (Luca Bontempi, Paolo Canova, Michele Senni, Francesco Pattarino, Elio Staffiere) e il follow up (Giosuè Mascioli, Pasquale Scopelliti, Patrizia Rocca). Tanti i focus approfonditi: il paziente diabetico (Elio Staffiere) e oltre il diabete (Roberto Trevisan); il colon irritabile (Patrizia Rocca) e oltre il colon (Giancarlo Parisi); «Chieda a mia moglie» (Silvia Pernpruner), e oltre il paziente (Marco Pegoraro), per chiudere con «La domanda in attesa» (Vincenzo Trani).