Calo uditivo e ovattamento: l’otite media si fa sentire così

Otorinolaringoiatria. La terapia prevede l’utilizzo di mucolitici, antinfiammatori e «cortisonici».

Si manifesta con un calo uditivo e una sensazione di ovattamento, alcune volte anche con dolore e secrezioni. Parliamo dell’otite media, infiammazione dell’orecchio molto frequente nella stagione invernale, in particolare tra i bambini.

Ma quali sono le cause? E soprattutto quali le terapie per curarla e i rimedi per alleviare i fastidi? Lo abbiamo chiesto alla dottoressa Giulia Locatelli, otorinolaringoiatra del Policlinico San Marco e di Smart Clinic all’interno de «Le Due Torri» e di Oriocenter.

Dottoressa Locatelli, cosa si intende per otite media?

«Partiamo dalla definizione generale di otite, ovvero infiammazione dell’orecchio. Questa infiammazione può interessare o l’orecchio esterno (padiglione auricolare e condotto uditivo esterno) o l’orecchio medio (membrana timpanica e cassa del timpano). In quest’ ultimo caso si tratta appunto di otite media. Mentre l’otite esterna è più frequente nei mesi estivi (la cosiddetta “otite dei nuotatori”), l’otite media si manifesta soprattutto in inverno».

Per quale motivo è più frequente in inverno?

«Questo tipo di otite è favorita principalmente dalle infezioni delle alte vie aeree. In particolare può succedere che in seguito a un forte raffreddore si alterino la normale apertura della tuba di Eustachio (il condotto che collega l’orecchio medio al naso la cui funzione è drenare secrezioni ed equilibrare la pressione dell’aria nell’orecchio) e il movimento ciliare (il meccanismo naturale di autopulizia svolto dalle mucose delle vie respiratorie), con conseguente accumulo di secrezioni a livello dell’orecchio medio. In questo caso si parla di “otite media effusiva” ».

Con quali sintomi si presenta?

«La classica sintomatologia dell’otite media effusiva è rappresentata da un calo uditivo con sensazione di ovattamento auricolare.

Meno frequentemente compaiono dolore auricolare e acufeni. Spesso, come accennato, è preceduta da una rinite (raffreddore) acuta».

Come curarla?

«La terapia, negli adulti e nei bambini, prevede l’utilizzo di antinfiammatori, mucolitici, cortisonici, raramente, e solo su indicazione medica, antibiotici.

Un ruolo particolarmente importante è rivestito dall’igiene nasale, motivo per cui soprattutto nei più piccoli sono fortemente indicati i lavaggi nasali con soluzione fisiologica (anche a scopo preventivo).

Altri trattamenti utili sono le insufflazioni endotubariche (solitamente eseguite nei centri termali) e la ginnastica tubarica (esercizi specifici che consentono la riabilitazione del tono muscolare della tuba di Eustachio). In rari casi, infine, può essere necessario un piccolo intervento chirurgico che prevede l’incisione della membrana timpanica, l’aspirazione del muco e il posizionamento di una tuba di ventilazione». Quali altre forme di otite possono manifestarsi in questa stagione?

«L’otite media acuta, infezione di origine virale o batterica, sempre a carico dell’orecchio medio. L’insorgenza dei sintomi - a differenza di quanto succede nell’otite media effusiva che ha un esordio più “subdolo” e meno invalidante- è rapida e comprende intenso dolore all’orecchio, calo uditivo, secrezione purulenta dall’orecchio e febbre. La terapia si avvale di antibiotici, antinfiammatori e antipiretici. In questo caso è assolutamente necessario evitare l’ingresso di acqua nell’orecchio, poichè potrebbe ritardare il processo di guarigione. Questa precauzione va sempre tenuta in considerazione anche a scopo preventivo nelle persone soggette a otiti medie acute ricorrenti (in particolare modo si consiglia di non immergere la testa sotto acqua quando si fa il bagno in mare o in piscina e di fare la doccia con tappi o cotone posizionato all’ingresso del condotto uditivo esterno). Un ultimo ma importante consiglio è limitare il ricorso ai bastoncini cotonati per la pulizia: possono essere usati solo a livello del padiglione auricolare; se più in profondità possono provocare microtraumatismi, favorendo sovrainfezione e conseguente otite».

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