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Domenica 18 Settembre 2022
Allergie nei bambini: il «fai da te» non funziona
Allergologia. Evitare di prendere farmaci alla comparsa dei sintomi. Va stabilito un piano di cura adeguato.
Le allergie sono reazioni anormali del sistema immunitario a determinate sostanze, note come allergeni. Ciò causa sintomi che possono andare da sintomi fastidiosi, ma tutto sommato innocui, a reazioni potenzialmente pericolose per la vita. Alimenti, polvere, polline delle piante e medicinali sono tra gli allergeni più comuni. Secondo i dati più recenti della Società Italiana di Allergologia e Immunologia pediatrica, sono oltre il 30% i bambini sotto i 14 anni che soffrono almeno di un’allergia. Ne parliamo con Sergio Clarizia, allergologo e specialista in Pediatria e Neonatologia, consulente del Centro di Radiologia e Fisioterapia di Gorle.
Come si sviluppano le allergie nei più piccoli?
«Se un bambino è esposto a un allergene, il suo sistema immunitario crede erroneamente che stia danneggiando il suo corpo. Reagisce in modo eccessivo, trattando la sostanza come un invasore e cercando di combatterla. Per proteggere il corpo, il sistema immunitario produce anticorpi chiamati immunoglobuline E. Questi fanno sì che alcune cellule rilascino sostanze una sostanza chiamata istamina. È il rilascio di queste sostanze chimiche che provoca reazioni allergiche».
Perché i bambini hanno allergie?
«La tendenza è spesso ereditaria, ma il fatto che un genitore è allergico non significa che i suoi figli lo saranno. Con due genitori allergici il bambino avrà il 50% di probabilità di diventare allergico, con un solo genitore allergico, la probabilità scende al 25%».
Alcuni bambini hanno allergie diverse rispetto ai genitori, oppure sono allergici anche se nessun membro della famiglia lo è. Perché?
«Potrebbero sviluppare reazioni incrociate. Ad esempio, i bambini allergici al polline di betulla potrebbero avere sintomi quando mangiano una mela perché contiene una proteina simile a quella del polline. E per ragioni che non sono chiare, le persone con un’allergia al lattice hanno maggiori probabilità di essere allergiche a cibi come kiwi, castagne, avocado e banane».
Come vengono diagnosticate le allergie?
«Se il bambino ha sintomi simili al raffreddore che durano più di una o due settimane o sviluppa questi disturbi nello stesso periodo ogni anno (generalmente in primavera), è necessario rivolgersi al pediatra curante che potrebbe diagnosticare un’allergia e prescrivere farmaci, o può indirizzare il bambino a un allergologo pediatra. Per diagnosticare un’allergia il medico esegue test cutanei per gli allergeni ambientali e alimentari più comuni. Si può fare diagnosi anche eseguendo degli esami ematici. Tuttavia, anche se il test mostra un’allergia un bambino deve avere sintomi per dire che è allergico».
Come vengono trattate le allergie?
«Non esiste una cura definitiva per le allergie, ma l’obiettivo della terapia è quello di fare in modo che il bambino possa star bene tutto l’anno, evitando riacutizzazioni dei sintomi, e il modo migliore per gestire i sintomi è evitare gli allergeni».
I genitori come devono comportarsi?
«Devono istruire i figli sull’adeguata condotta da tenere, e informare tutti i soggetti che entrano in contatto con loro (personale di assistenza all’infanzia, insegnanti, familiari, genitori degli amici…). Se evitare gli allergeni ambientali non è possibile o non aiuta, i medici potrebbero prescrivere farmaci, inclusi antistaminici, colliri e spray nasali. In alcuni casi, laddove la terapia farmacologica non riesce ad ottenere buoni risultati, i medici possono ricorrere all’immunoterapia per aiutare a desensibilizzare una persona a un allergene. Ma questi sono utili solo per allergeni come polvere, muffe, pollini, animali e punture di insetti. Non sono usati per le allergie alimentari.
Quale la raccomandazione fondamentale?
«Evitare di prendere farmaci solo alla comparsa dei sintomi, come spesso capita soprattutto tra gli adulti. È importante invece stabilire con il proprio medico il piano di cura più adeguato per riuscire a stare bene costantemente».
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