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Martedì 21 Gennaio 2025
Al Policlinico San Marco arriva «Hugo», robot per la chirurgia assistita
ZINGONIA. Il Policlinico San Marco è il primo ospedale bergamasco a dotarsi di questa tecnologia, tra le più avanzate attualmente disponibili: verrà utilizzata per interventi di chirurgia generale, oncologica, bariatrica e per interventi urologici.
Si chiama Hugo RAS (Robotic Assisted Surgery) ed è il robot per la chirurgia assistita recentemente acquisito dal Policlinico San Marco (Gruppo San Donato). Il Policlinico San Marco è il primo ospedale bergamasco a dotarsi di questa tecnologia, tra le più avanzate attualmente disponibili: verrà utilizzata per interventi di chirurgia generale, oncologica, bariatrica e per interventi urologici.
Il nuovo sistema robotico
Questo nuovo sistema robotico, frutto di tecnologie all’avanguardia e innovative, è costituito da tre strumentazioni principali: i bracci robotici modulari e flessibili che intervengono sul campo operatorio guidati dal chirurgo attraverso una consolle e un potente sistema di magnificazione delle immagini operatorie in 3D (ingrandite fino a 10 volte) che garantisce altissime performance di precisione e accuratezza.
Nelle scorse settimane sono stati effettuati con successo i primi interventi di chirurgia generale, tra cui il trattamento di un’ernia inguinale, di un’ernia iatale e fundoplicatio per reflusso gastroesofageo e una colectomia destra per neoplasia.
Interventi più sicuri ed efficaci
«Grazie alla chirurgia robotica potremo migliorare ulteriormente l’efficacia e la sicurezza degli interventi, la rapidità di ripresa post-intervento e, quindi, gli outcome clinici e la qualità di vita dei pazienti, ponendoci sempre di più come punto di riferimento a livello italiano per la chirurgia», commenta il professor Stefano Olmi, responsabile dell’Unità di Chirurgia Generale e Oncologica e Centro di Chirurgia dell’Obesità del Policlinico San Marco, nonché professore associato di chirurgia generale presso la Scuola di specializzazione in chirurgia generale di UniSR - Università Vita-Salute San Raffaele di Milano.
«Questo sistema robotico - spiega - ci permetterà inoltre di trattare anche i casi più complessi, riducendo il trauma chirurgico intraoperatorio e post-operatorio per il paziente. È bene però sottolineare che il robot non si sostituisce al chirurgo. È sempre lo specialista che guida la tecnologia: il robot assiste la sua mano, attraverso i suoi bracci, permettendogli un gesto chirurgico ancora più accurato e preciso, anche grazie alla visione magnificata del campo operatorio».
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