Trasformare lo scontro diretto in un match point

L’ANALISI. Questa Atalanta, il cui spirito guerriero riflette la fiera componente longobarda che fa capolino nelle radici bergamasche, non dovrebbe trovarsi poi così male questa sera a Salerno.

Dove lo stadio è intitolato ad Arechi, duca longobardo che nell’VIII secolo trasferì la sua corte da Benevento appunto alla piccola Salerno, facendola crescere per dimensioni e importanza politica, sociale e culturale. Tradotto in termini calcistici, una sorta di Percassi dell’Alto Medio evo.

Oggi alle 18, contro i campani già retrocessi, i nerazzurri si ritroveranno nei piedi e nella testa un’occasione da non fallire. Che in generale questa che precede lo scontro diretto con la Roma potesse essere una fase favorevole, superato il troncone più ostile del calendario, era una speranza che i risultati hanno via via trasformato in certezza. Al netto di qualche imprevisto che ha coinvolto in maniera abbastanza equa l’Atalanta quanto i suoi diretti rivali, perché a questo punto della stagione tutti pagano qualcosa alla fatica e alla fame di punti delle squadre che lottano per la salvezza.

Ora però, dopo i pareggi della Lazio sabato a Monza e della Roma ieri sera in casa con la Juventus, un successo in casa della Salernitana (che rientra nella logica delle cose, al di là del rispetto che si deve a qualsiasi avversario) avrebbe il peso di un match point quando mancano tre giornate alla conclusione di questo estenuante campionato. Perché guardando in avanti, vincendo gli uomini di Gasperini aggancerebbero la Roma con una partita da recuperare e lo scontro diretto da giocare domenica a Bergamo. E guardando all’indietro, porterebbero a quattro le lunghezze sulla Lazio (cinque considerando il vantaggio degli scontri diretti) sempre con una partita in meno. Con due giornate residue da giocare (tre per l’Atalanta) vorrebbe dire blindare la sesta piazza e il conseguente posto in Europa League. E quindi raggiungere un traguardo che, andando a rivedere gli obiettivi di inizio stagione, sarebbe comunque da festeggiare in maniera adeguata. Anche se poi, nel frattempo, i risultati del campo hanno esteso gli orizzonti.

Mettendo sulla strada dell’Atalanta una finale e mezza che adesso rappresentano una piacevole condanna ad alzare la famosa asticella.

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