Sofia e Ademola, gioielli bergamaschi nella vetrina globale

IL COMMENTO. L’orgoglio bergamasco, in queste ore, ha volti così diversi che più diversi non potrebbero essere. Come il giorno e la notte. Meglio, come le nevi americane di Beaver Creek e l’eterna estate nordafricana di Marrakech dove oggi, pare, il termometro arriverà a 26 gradi.

Le montagne del Colorado hanno celebrato nel fine settimana l’ennesimo ritorno trionfale della Regina delle discipline veloci dello sci, Sofia Goggia . Dopo quasi un anno di assenza dalle gare per infortunio, sabato era arrivata seconda in discesa libera. Un trionfo per tutti, non per lei. Doveva limare ancora qualcosa, l’ha fatto domenica 15 dicembre vincendo il superG. Le sabbie e il sole del Marocco oggi potrebbero (dovrebbero) incoronare Ademola Lookman, candidato numero uno al Pallone d’Oro africano dopo aver chiuso al 14° posto il più prestigioso, quello europeo che di fatto è quello mondiale.

L’attaccante anglo nigeriano porta sul biglietto da visita il titolo di vice campione continentale con la sua nazionale (battuto in finale dalla Costa d’Avorio di Odilon Kossounou), ma soprattutto le tre perle con le quali a Dublino nel maggio scorso ha portato l’Atalanta sulla vetta dell’Europa League. Sofia è il prototipo della bergamasca: «A me – dice – viene bene solo fare la polenta». Ademola è il volto dell’altra Bergamo, globale e multietnica, del terzo millennio. Quella che manda i suoi talenti nel mondo (come Goggia) e assimila quelli che dal mondo arrivano. Proprio come lui, Lookman. Che magari non se ne rende conto, non spiccica una parola di italiano dopo due anni e mezzo qui da noi, gira con l’aria e il look scanzonati di chi non solo si sente cittadino del mondo, ma se ne sente anche un po’ al di sopra.

Due fuoriclasse del «molamia»

Eppure coraggio e tenacia (e poi certo, i gol...) sono il linguaggio universale con il quale è entrato nel cuore dei bergamaschi, al punto da essere ribattezzato AdeMolamia. Potrebbe essere associato a Sofia solo per la naturalezza con la quale – quando ci si mette – salta gli avversari come fossero paletti da slalom. Non fosse che lei, la fuoriclasse di Astino, nelle discipline tecniche proprio non riesce a esaltarsi: vuoi mettere l’adrenalina della velocità... Goggia e Lookman. Così diversi, come la notte e il giorno. Come le nevi del Colorado e le sabbie del Marocco. Oggi, idealmente, abbracciati nella vetrina dei gioielli bergamaschi.

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