Mateo e la rete, un amore incapace di essere banale

IL COMMENTO. Mateo e la rete, è amore vero. Anche se qualche nube dispettosa si intrufola, di tanto in tanto, per cercare di metterlo alla prova.

Ma gli indizi sono chiari, nella settimana di San Valentino. Due baci un paio di settimane fa, sul ramo sbagliato del Lago di Como, ma pur sempre scenario da Promessi sposi manzoniani. Addirittura quattro sabato a Verona, città degli shakespeariani Romeo e Giulietta, gli innamorati per eccellenza. È amore vero. E non potrebbe essere altrimenti in una storia in cui il nome di lui (Rete-gui) contiene addirittura il nome di lei. Un segno del destino. Lo dicono anche i numeri. Numeri da record, impressionanti. Che approfondiamo in ogni loro sfumatura nelle pagine che seguono. Però le fredde cifre, sia pure da marziano, non bastano a spiegare la poesia e la magia di quel feeling istintivo, naturale, fra Mateo e la rete.

Dal ramo sbagliato del lago di Como alla città degli innamorati. Sei gol, sei baci, sei portate di una cena di San Valentino servita a una tavola apparecchiata in grande stile, con tanto di tovaglia di Fiandra. Di quelle per le quali è famosa Bruges, tanto per capirci, dove Mateo e la rete si sono già dati appuntamento per mercoledì in Champions. Sperando che non ci si metta qualche nube dispettosa. Tipo un rigore, perché quando arrivano quelli, il feeling diventa a rischio. Sarà perché in amore non bisogna mai essere banali, e Mateo la rete preferisce conquistarla facendo colpo: torsioni di testa in tuffo, stacchi imperiosi, girate in acrobazia...

Massì, che poesia ci potrà mai essere in un rigore? Eppure Gasperini sotto sotto il messaggio al suo impetuoso giovane bomber l’ha lanciato: «Retegui è straordinario quando la squadra domina. Ma ci sono anche partite in cui non domini e lì ci sono margini di miglioramento». Che significa: quando la squadra non domina bisogna anche dare una mano in difesa. Ma che può anche essere tradotto così: va bene farmi quattro gol quando stravinciamo, ma segnami anche qualche rigore brutto e decisivo sullo 0-0 (Arsenal) o sull’1-1 (Torino). Perché sì, è vero: in amore non bisogna mai essere banali. Ma un bacio rubato, inatteso, di fretta a volte ha un gusto più dolce di un’elegante cena di San Valentino da sei portate. Con la tovaglia di Fiandra, di quelle che fanno a Bruges.

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