L’orologio e il tempo: col Real da capolista
stavolta si può fare

IL COMMENTO. «Voi avete l’orologio, ma noi abbiamo il tempo». In Afghanistan usano questo proverbio per spiegare agli occidentali come mai – attraverso i secoli – nemmeno i più potenti eserciti del mondo siano mai riusciti a sottomettere quella terra povera, ma strategica.

Avere un orologio, da quelle parti, è visto come un segno di ricchezza, di potere. Ma è anche una condanna: lo scorrere inesorabile delle lancette ti pone degli obiettivi. Militari, politici, economici, sociali. Anche sportivi, perché no. E ti fissa una scadenza per raggiungerli. Avere il tempo, viceversa, ti dà ogni tipo di vantaggio: è lui che lavora per te, se un risultato non lo ottieni oggi, lo otterrai domani. Crescendo e migliorando dove oggi hai sbagliato. Fra Atalanta e Real Madrid, in fondo, la situazione è questa. L’Armada Blanca di Carlo Ancelotti il 10 dicembre sera si presenterà al Gewiss Stadium con il suo bell’orologio di marca al polso. Le cui lancette dicono che alla fine della prima fase di Champions mancano tre partite, e che la squadra più forte del mondo è 24ª in classifica.

L’Atalanta ha già in tasca i playoff, il suo traguardo. È quinta e può puntare a un posto fra le prime otto. Soprattutto, è prima in Serie A, male che vada virtualmente affiancata dall’Inter o dalla Fiorentina, che devono recuperare il loro scontro diretto

Fuori dalle primissime posizioni, che le dovrebbero competere quasi per diritto di nobiltà. Fuori dalle prime otto, che danno l’accesso diretto agli ottavi. Ed è anche al limite della zona che vale almeno il salvagente dei playoff. Insomma, rischia addirittura di restare fuori da tutto. E le lancette vanno, ha già perso tre partite, viene a Bergamo senza difesa contro un attacco che ormai fa paura a chiunque. E anche i suoi campionissimi, dal centrocampo in su, non sono nel loro miglior momento. L’Atalanta ha il tempo. Ha già in tasca i playoff, il suo traguardo. È quinta e può puntare a un posto fra le prime otto. Soprattutto, è prima in Serie A, male che vada virtualmente affiancata dall’Inter o dalla Fiorentina, che devono recuperare il loro scontro diretto. Ricevere il Real da prima della classe in Italia è qualcosa che supera ogni immaginazione, ma c’è la sensazione che dopo tre sconfitte dignitose si possa andare ancora oltre, provando davvero a battere le Merengues.

Certo, se non succederà sarà comunque una festa. Perché loro hanno l’orologio, l’Atalanta ha il tempo. Ma è proprio il tempo a sussurrarci che il momento giusto potrebbe essere proprio questo. Senza aspettare per forza la prossima volta.

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