
La domenica del villaggio / Bergamo Città
Lunedì 20 Gennaio 2025
La vera sconfitta sarebbe perdere la voglia di volare
IL COMMENTO. La vera sconfitta, adesso, sarebbe dare un peso eccessivo alla sconfitta. Che brucia, perché a stare nell'élite ristretta che finirà per giocarsi lo scudetto avevamo fatto la bocca. Anche chi magari preferiva (e continuerà a preferire) nascondersi dietro la scaramanzia.
Ecco, soprattutto, la vera sconfitta adesso sarebbe perdere la voglia di volare. Di volare alto. Perché non è scritto da nessuna parte che il grande sogno sia davvero finito: 17 giornate da giocare sono tante, l’Inter è ancora in corsa su tre fronti come l’Atalanta, e il Napoli non andrà sempre a mille come l’altra sera. Senza contare la pressione che si ritroverà addosso: pensiamo solo all’accoglienza trionfale al rientro a Capodichino l’altra sera, dopo il successo a Bergamo. Un’iniezione di entusiasmo, ma anche un carico di responsabilità. Già sabato, tra l’altro, c’è all’orizzonte una Juve che ha rialzato la testa e che il mercato potrebbe rilanciare. Ma pensiamo all’Atalanta, senza calcoli. Messo da parte (momentaneamente?) il grande sogno, restano gli obiettivi. Che, guarda caso, per un bel tratto di strada possono andare a braccetto proprio con i sogni. Per tornare in Champions attraverso il campionato, ad esempio, devi fare più punti possibile. E chissà che facendo più punti possibile non ti ritrovi di nuovo lassù. Ma prima della Champions di domani c’è quella di oggi. L’occasione per ritrovare il sorriso: arriva lo Sturm Graz, fuori dai giochi e in disarmo. Ma l’Atalanta ormai è per tutti la squadra che ha vinto l’Europa League: farle un dispetto dà prestigio e può raddrizzare una stagione. Sembra facile insomma, ma non lo sarà.
In Champions di facile non c’è niente. Così come sembra banale, ma non lo sarà: con questa formula della Champions ogni punto vale posizioni (oltre che soldi) e fra superare il turno da nona o da tredicesima c’è differenza. Poi c’è questo stadio gioiello che in Champions non ha ancora conosciuto la gioia di una vittoria. Assurdo se pensiamo allo spettacolo che sa offrire nelle notti europee. Certo, fossero arrivati Shakhtar e Young Boys, invece di Arsenal e Real Madrid, il problema sarebbe risolto da tempo. Ma non importa. Domani è già oggi, la voglia di far festa e tornare a sognare è tanta. Chi se lo ricorderà, dopo, che dall’altra parte c’era lo Sturm Graz?
© RIPRODUZIONE RISERVATA