La domenica del villaggio
Lunedì 25 Novembre 2024
La Davis e la Serie A premiano coraggio e meritocrazia
L’ANALISI. Nemmeno troppi anni fa, l’Italia del tennis guardava con malcelata invidia all’Armada spagnola, capace di far crescere dietro Nadal un movimento che cannibalizzava tornei, classifiche e, conseguenza quasi ineluttabile, Coppa Davis.
Oggi i cannibali siamo noi, ed è emblematico che gli azzurri siano andati a conquistare consecutivamente la seconda e la terza insalatiera della loro storia (la prima risaliva al 1976) a Malaga, proprio in casa di quella Spagna che l’anno scorso manco c’era, e quest’anno non è riuscita a nascondere i propri limiti dietro il crepuscolare, malinconico Nadal e dietro Alcaraz che è sì un fenomeno nei picchi, ma di Sinner non ha né la continuità di rendimento, né la capacità di fare squadra. Basta guardare il doppio contro l’Argentina: Jannik non solo l’ha giocato da numero 1 del mondo – a differenza di quanto ha fatto il suo rivale di oggi e di domani in Spagna-Olanda – ma ha anche trascinato l’amico e compagno Berrettini su livelli mai raggiunti dai tempi di Wimbledon 2021.
Berrettini e Sinner, vince la meritocrazia
Con benefiche ricadute anche sui singolari di sabato e soprattutto di domenica, nei quali il romano ha portato punti fondamentali con Australia e Olanda. Così Sinner e il tennis italiano hanno chiuso in gloria un 2024 stratosferico (irripetibile? E chi può dirlo?) tra Slam, Olimpiadi, Finals, ranking Atp e trofei a squadre, che fa dell’Italia la prima potenza mondiale sia in campo maschile che femminile.
L’Atalanta pronta alla sfida di Champions
È il trionfo della meritocrazia, che in fondo è quello che sta succedendo anche nel campionato di Serie A di calcio. Chi specula e lascia spazio alla paura (Milan e Juve di sabato, tanto per non far nomi) resta indietro. Chi a modo suo va in campo per vincere resta nelle posizioni nobili che danno diritto a sognare: il Napoli resta davanti, ma appena dietro producono gol e spettacolo Inter e Atalanta, ma anche Lazio e Fiorentina. Poi è chiaro: il gioco di Conte non è quello di Gasperini, e noi ci teniamo stretto quest’ultimo. Ma è comunque significativo che il campionato stia dando spazio a chi – atteso o meno – sta meritando sul campo di essere protagonista. Anche in Europa, visto che martedì 26 novembre l’Atalanta torna sullo scintillante palcoscenico di Champions con la trasferta di Berna. E siamo così sicuri che il Napoli stia meglio perché può (o deve) pensare solo al campionato?
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