La domenica del villaggio / Bergamo Città
Lunedì 13 Maggio 2024
È sempre la Juve. Ma non è mai stata tanto vicina
IL COMMENTO. Esauriamo subito i convenevoli. La Juve è sempre la Juve, ha grandi individualità, ha la capacità di far giocare male gli avversari, ha più esperienza a livello di finali.
Aggiungiamoci che la palla è rotonda e che le mezze stagioni non esistono più, che ci sta sempre. E facciamo pure gli scongiuri del caso, anche se sono gesto tipicamente difensivo che poco si confà alla filosofia di questa Atalanta che ci sta facendo scoprire come sia bello e redditizio andare all’attacco (anche come lezione di vita) se hai testa e gambe per farlo.
Ecco, adesso parliamo di calcio. E sotto questo aspetto, le immagini che tra il tardo pomeriggio e la serata di ieri abbiamo visto trasmesse prima da Torino e poi da Bergamo suggeriscono un confronto impietoso in vista della finale di Coppa Italia di mercoledì a Roma. Da un lato un’Atalanta che contro la quinta in classifica, come lei in piena corsa Champions e semifinalista di Europa League, ha fatto quello che ha voluto per tre quarti di gara. Con fior di attaccanti come El Shaarawy, Abraham e Lukaku inchiodati davanti alla propria area a spazzare via tutto quello che passava dalle loro parti, come antichi stopper anni Settanta. E se era il pallone, come si racconta abbia detto un giorno Nereo Rocco, pazienza: andava bene lo stesso. Uno spettacolo. L’ennesimo di questa stagione che vorremmo non finisse mai, perché inseguire un sogno (meglio se due, figuriamoci tre) a volte è quasi più bello che raggiungerlo.
Dall’altro lato, poco prima, si era vista una Juve senza capo né coda arrancare per più di un’ora per strappare un pareggio al 92’ contro la Salernitana già retrocessa. Che una settimana fa aveva fatto soffrire anche l’Atalanta, vero. Poi però i nerazzurri hanno pigiato sull’acceleratore e l’hanno risolta in 5’. Certo, ci sono quegli ultimi 20’ dopo il rigore trasformato da Lorenzo Pellegrini a ricordarci cosa può succedere a questa Atalanta non appena c’è un (legittimo) calo di tensione. Per fortuna, perché la Juve va affrontata con tutto il rispetto che le si deve. Anche se vista ieri, e sapendola a +4 in classifica con una gara in più a due turni dalla fine del campionato, non è mai stata così vicina. Ha detto il centrocampista bianconero Adrien Rabiot: «È una partita secca, ce la giocheremo». Quello che finora avevamo sempre sentito dire all’Atalanta quando andava ad affrontare la Juve.
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