Atalanta, vittoria di valore: la sosta ci permette di gustare il secondo posto

L’ANALISI. Maledetta sosta, che spezza il ritmo a un’Atalanta lanciatissima: sei vittorie nelle sette gare giocate dall’ultima interruzione per le nazionali. Cinque su cinque in campionato, sei di fila da inizio ottobre.

Benedetta sosta, che arriva quando la squadra accusa visibilmente la stanchezza fisica e mentale di venti giorni vissuti a tavoletta, e soprattutto quando il tributo in termini di infortuni comincia a farsi pesante. Tra mercoledì e domenica 10 novembre sono saltati Kolasinac, De Ketelaere, Djimsiti, Zappacosta e Zaniolo. Nulla di grave, ma la pausa consentirà di recuperare tutti al meglio curandosi e lavorando a Zingonia in tranquillità. E poi chissà, alla ripresa alla comitiva si aggiungerà pure Scalvini, che viaggia verso il rientro a passo da record anche se a questo punto è fondamentale non forzare i tempi. Benedetta sosta, anche perché cristallizza per almeno due settimane una classifica da sogno: Napoli 26, Atalanta seconda a un punto con Fiorentina, Inter e Lazio. E addirittura, finché non si è iniziato a giocare a San Siro , la squadra di Gasperini per più di sei ore è stata in testa al campionato (sia pure in coabitazione).

Anche se poi si sapeva che qualunque fosse stato il risultato di Inter-Napoli la capolista sarebbe diventata una delle due. E chissenefrega se la vittoria sull’Udinese non è di quelle che scatenano entusiasmi, bruttina e figlia di un po’ di fortuna. Le grandi squadre vincono anche così, sarebbe bastato pareggiare per trovarsi diritti filati al settimo posto. Invece l’Atalanta è lì, aggrappata all’ennesima stagione che profuma di storia. Ecco perché i tre punti con l’Udinese pesano, e peseranno a fine campionato.

Ecco perché è bello che a firmarli sia stato Pasalic, cui fra Celtic e Stoccarda erano rimasti nel destro un paio di gol dei suoi, e con un gol dei suoi ieri ha dato il segnale della riscossa. Sia stato de Roon, da ieri il nerazzurro più nerazzurro di sempre con la pagina numero 282 di un romanzo le cui pagine più intriganti sono ancora da scrivere. Sia stato Bellanova, uomo assist da record nel giorno in cui la nazionale si raduna senza di lui, escluso a questo giro dal ct Spalletti. Perché in questa Atalanta che sa vincere senza esaltare, tutti sanno essere protagonisti quando serve e quando le stelle non brillano. Ed è un’altra prerogativa delle grandi squadre.

© RIPRODUZIONE RISERVATA