Terno, la paura per furti e aggressioni. Il sindaco: «Serve il supporto di tutti»

DELITTO DI SHARON. Il questore Valentino ha fatto visita al primo cittadino per affrontare il tema dell’ordine pubblico. L’omicidio di via Castegnate, ancora senza un colpevole, ha riacceso il faro su una situazione ormai insostenibile.

«Vivo a Terno d’Isola da vent’anni e fino a dieci anni fa si stava benissimo, portavo mio figlio piccolo al parco. Adesso nessuno porta più i figli al parco, hanno tutti paura, ci sono gli spacciatori». La colf boliviana è appena scesa alla stazione del paese dal treno proveniente da Bergamo: «Lo prendo tutti i giorni dal lunedì al venerdì per andare a lavorare e mi è capitato di recente di subire un’aggressione – racconta –. Alcuni ragazzi stranieri hanno cercato di strapparmi il cellulare, poi la borsa, ma io ho resistito e mi sono messa a urlare. Eravamo alla stazione di Bergamo. Una signora ha chiesto aiuto, i ragazzi sono scesi e sono scappati. Ma la situazione è questa, lo sanno tutti quelli che prendono questi treni».

Tanti punti critici per la sicurezza sul territorio di Terno

Alla stazione di Terno d’Isola sono le 17.30 e c’è il deserto. Il bar chiuso da anni, la sala d’aspetto vuota, un gruppo di giovani africani è seduto sui panettoni gialli di cemento nel passaggio pedonale, dove c’è ombra. Inveiscono perché vedono il fotografo e si allontanano. Il problema sicurezza in paese non è strettamente legato all’omicidio , per ora senza un colpevole, di Sharon Verzeni, ma l’accoltellamento della giovane barista il 30 luglio ha acceso un faro su questioni annose: giovedì il sindaco Giuseppe Sala in un comunicato ha spiegato che «il Comune di Terno d’Isola si è rivolto ripetutamente alla prefettura per chiedere aiuto nelle attività di contrasto al degrado e alla criminalità, ricevendo sostegno. Quest’anno, l’Amministrazione ha partecipato ad un tavolo interistituzionale indetto dal prefetto in cui ha illustrato le situazioni di complessità che insistono e ha manifestato le necessità dal punto di vista operativo.

Microcriminalità anche in centro

Recentemente, gli Amministratori sono tornati in prefettura per firmare un patto di controllo del vicinato contro fenomeni di degrado, disturbo della quiete, atti vandalici, episodi di spaccio e tentativi di furto». Microcriminalità che riguarda soprattutto la zona del centro. «La mia vicina di casa – conferma la colf – venti giorni fa stava facendo una passeggiata con il marito e una coppia di amici, erano le 10 del mattino, in direzione di Chignolo. Sono stati avvicinati da quattro uomini dell’est che volevano i loro cellulari. Il marito dell’altra coppia è intervenuto e ha preso un pugno sull’orecchio, gli usciva il sangue. I quattro sono scappati. Ma se succedono queste cose al mattino, figuriamoci di sera. Qui adesso dopo l’omicidio si vedono tanti carabinieri, ma prima non era così. Girano, ma non possono essere dappertutto».

Il Prefetto dal sindaco di Terno

Venerdì mattina il questore Andrea Valentino ha fatto visita al sindaco, che non aveva ancora conosciuto nei suoi primi 5 mesi a Bergamo, per manifestare la sua vicinanza e solidarietà in un momento difficile che ha scosso tutto il paese. «Una visita positiva che mi ha fatto molto piacere – commenta Sala – in cui ho trovato disponibilità a continuare il dialogo sui problemi di ordine pubblico». D’altra parte Terno d’Isola, precisa il primo cittadino, «per via della sua posizione strategica nell’asse dell’Isola Bergamasca e del trasporto ferroviario è un crocevia logistico importante, e quindi più esposto di altri comuni a queste dinamiche. Per garantire la massima sicurezza in paese abbiamo bisogno del supporto di tutti».

La visita del Prefetto al sindaco di Terno per rinnovare la disponibilità a continuare ad affrontare i probelmi di ordine pubblico

La testimonianza dei pendolari

«Io prendo il treno da Milano tutti i giorni per lavoro – riferisce un altro pendolare – ed è vero che nelle stazioni e sui treni succedono episodi di microcriminalità, ma è così un po’ dappertutto, non direi che a Terno la situazione è peggiore. A me non è mai successo niente ma mi dicono che in centro si spaccia, anche davanti alle scuole medie. Di certo non mi fiderei a girare di notte da solo».

«I punti più pericolosi sono le Poste, piazza VII Martiri, il cimitero, il parco dietro che è inaccessibile – spiega una coppia di ragazzi – per la presenza di spacciatori. Io abito qui dietro (dice lui) e sono successi alcuni episodi spiacevoli: tempo fa uno straniero inseguito dalla Polizia è entrato in casa della mia vicina, mentre io ho assistito all’inseguimento tra due nordafricani che correvano verso la piazza e uno dei due mi è passato davanti e ha estratto un machete. Mi sono spaventato, ovviamente, non mi sento più sicuro in questo paese».

Furti e occupazioni abusive dei box

Anche i furti nei box o addirittura la loro occupazione abusiva sono problemi emersi in modo evidente dopo l’omicidio di Sharon Verzeni. «A febbraio i ladri hanno rotto tutti i lucchetti e sono entrati a rubare nei garage - racconta un africano che abita nel condominio al 29 di via Castegnate dove i carabinieri hanno messo i sigilli a un box in cui hanno trovato una brandina – qui non si sa mai chi va e chi viene, vediamo gente nuova uscire dai garage ma non sappiamo chi siano».

Il punto sulle indagini

Intanto, sul fronte delle indagini, proseguono gli accertamenti dei carabinieri sui diversi fronti aperti: l’analisi delle 100 ore di riprese delle telecamere, il telefono di Sharon e del suo compagno Sergio Ruocco, i tabulati e le celle telefoniche per stabilire chi fosse in quella zona al momento del delitto, le analisi dei Ris sui reperti inviati alla ricerca del Dna del killer. Era qualcuno che conosceva la barista di 33 anni? Lo farebbero pensare le modalità del delitto, quelle tre coltellate alla schiena e una allo sterno che non le hanno dato neanche il tempo di difendersi. Ma gli inquirenti, coordinati dal sostituto procuratore Emanuele Marchisio, non hanno ancora escluso la pista del balordo, magari uno dei tanti pregiudicati che abitano in zona e conoscono bene la posizione delle telecamere.

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