Cronaca / Isola e Valle San Martino
Mercoledì 13 Maggio 2020
Suisio come Vo’ Euganeo, test per tutti
Tra i 5 paesi della ricerca del virologo Galli
L’obiettivo dello studio dell’infettivologo dell’ospedale Sacco è quello di capire come il virus ha viaggiato nella nostra regione e quante persone in percentuale ha infettato.
Suisio come Vo’ Euganeo, il paese del padovano dove nelle scorse settimane è andato in scena il campionamento a tappeto, con la quasi totalità dei suoi 3.000 abitanti sottoposti a tampone. Il Comune dell’Isola bergamasca, che da marzo ha contato 25 morti di cui 11 ufficiali di Covid (nel marzo 2019 un decesso, 15 nel marzo 2020) ed è arrivato a una massimo di 32 contagiati (oggi sono 8), è uno dei 5 scelti per l’indagine epidemiologica dell’ospedale Sacco di Milano che potrebbe partire la prossima settimana. In questo caso, anziché tamponi, si tratta di test sierologici: il tampone scatta in una seconda fase, e non solo per i casi positivi.
«Abbiamo in programma una rilevazione sull’intera popolazione, su base volontaria, bambini compresi», spiega Massimo Galli, direttore responsabile del Dipartimento universitario di malattie infettive del Sacco. Anche gli altri 4 paesi sono in Lombardia: Borghetto Lodigiano e Castiglione d’Adda, nella provincia di Lodi; Vanzaghello e Carpiano, rispettivamente a nord e a sud di Milano. «Due sono stati i criteri nella scelta dei comuni – illustra Galli -: il numero di abitanti, compreso fra i 3.000 e i 5.000 (Suisio ne ha circa 3.800, ndr), e il fatto che si trovassero sul territorio regionale ma non in aree contigue. All’inizio avevo pensato a Nembro, ma ho capito che si stava orientando diversamente e non ho voluto insistere perché non sono Superman. E poi, alla fine, è un comune che come popolazione (più di 11.000 abitanti, ndr) non sarebbe rientrato nei canoni».
L’obiettivo dello studio è quello di capire come ha viaggiato nella nostra regione e quante persone in percentuale ha infettato. «Lo screening – illustra Galli – verrà eseguito con test rapidi, i cosiddetti pungi-dito, tanto vituperati ma che sono affidabili al di là delle più rosee aspettative: basta sapere dove li si deve usare e perché. Inoltre, hanno una praticità sostenibile: costano meno degli altri e sono meno impegnativi, perché tra il pungere una vena e il pungere un dito c’è una bella differenza in termini di organizzazione».
I tamponi entreranno in scena in una seconda fase, e qui c’è una novità. Perché, annuncia l’infettivologo del Sacco, «verranno fatti ai soggetti che risultano positivi al test, ma anche a una percentuale di negativi. E spiego il motivo. Solo in una minoranza di pazienti gli anticorpi si sviluppano entro i 12 giorni. Sicché il test sierologico, che serve a individuare gli anticorpi e a dirci così se il paziente è entrato in contatto col virus, potrebbe non essere sufficiente per identificare la fase precoce dell’infezione». Detto in parole povere, se un soggetto ha contratto il Covid-19 da pochi giorni, difficilmente il test sierologico rileverà gli anticorpi. Però il tampone ci potrà dire se è contagiato.
Sui costi dello studio per ora nessun accenno da parte di Galli: «Il nostro Istituto ha ricevuto donazioni che ci consentono per ora di attuarlo in questi 5 paesi, tamponi compresi, a meno che la Regione per questi ultimi non sdogani la possibilità di rivolgersi all’Ats. Arrivassero altri fondi per lo studio, noi saremmo intenzionati a estendere lo screening ad altri comuni lombardi».
La percentuale che per Galli potrebbe risultare sufficiente a ottenere un campione attendibile oscilla tra il 10 e il 12% di test rispetto al numero di abitanti: «Ma ritengo che si presenterà più gente». In municipio sono già arrivate telefonate di cittadini impazienti. «Finché non è ufficiale non possiamo dire nulla di certo», è la cortese opposizione del vice sindaco Edoardo Bertuetti. I contatti tra Sacco e Comune sono avvenuti a metà aprile. «Chiaro che abbiamo dato la nostra disponibilità – si limita ad ammettere Bertuetti -, del resto era un’occasione da cogliere a occhi chiusi». Il luogo per gli screening è già stato individuato: la palestra comunale.
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